Cdm approva il riordino delle valutazioni delle toghe, niente test per i magistrati
Crosetto: "Pronto ad incontrare il presidente dell'Anm" ."Ho enorme rispetto per la magistratura. La mia è preoccupazione, non un attacco" dice il ministro della Difesa
Il Consiglio dei ministri ha approvato due decreti legislativi in materia di ordinamento giudiziario.
Il primo, in attuazione della legge delega, riguarda la disciplina dell’accesso in magistratura. Il secondo introduce una stretta alla disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili.
In caso di valutazione non positiva o negativa di un magistrato, si riducono le ipotesi di dispensa dal servizio, prevedendo comunque penalizzazioni economiche e di carriera.
E’ quanto previsto in uno dei decreti legislativi per la riforma dell’ordinamento giudiziario approvato dal Consiglio dei ministri.
Niente inserimento dei test psico-attitudinali per l’ingresso in magistratura nei decreti legislativi approvati oggi dal cdm.
L’ipotesi era emersa durante la riunione preparatoria del Consiglio dei ministri ma non ha poi trovato posto nei testi.
Attualmente, dopo una valutazione negativa, per non essere escluso dalla magistratura occorreva per il magistrato avere obbligatoriamente una valutazione positiva.
Con la riforma, ora può esserci anche una valutazione non-positiva (che è diversa da negativa): in questo caso il magistrato rimane in magistratura, è rivalutato dopo un anno e perde aumento di stipendio e progressione di carriera.
‘Paletti’ per il collocamento fuori ruolo dei magistrati: non potranno essere collocati fuori ruolo prima del decorso di dieci anni di effettivo esercizio della giurisdizione e, fatti salvi incarichi presso istituzioni di particolare rilievo, sono necessari tre anni di esercizio prima di un nuovo collocamento fuori ruolo se il primo incarico ha avuto una durata superiore a cinque anni.
Lo prevede uno dei due decreti approvato in Cdm. Viene inoltre codificato il principio della necessaria sussistenza di un interesse dell’amministrazione di appartenenza per consentire l’incarico fuori ruolo. Viene ridotto il numero massimo di magistrati collocati fuori ruolo: 180 per la magistratura ordinaria’.
Una norma transitoria, che prevede che la disciplina introdotta dal decreto – in tema di ‘Disposizioni per il riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili in attuazione dell’articolo 1, comma 1, della legge 17 giugno 2022, n. 71’ – si applichi agli incarichi conferiti o autorizzati dopo la sua entrata in vigore, e che ai magistrati fuori ruolo al momento della entrata in vigore del decreto si applichi la normativa vigente al momento del collocamento fuori ruolo.
Per chi è già stato fuori ruolo e viene ricollocato fuori ruolo dopo l’entrata in vigore del decreto, si prevede che si applichino i nuovi limiti temporali, salvo gli incarichi presso gli organi costituzionali. Lo prevede il testo varato dal Cdm.
Maggiore rilievo, rispetto al passato, alla sussistenza “di gravi anomalie” sull’esito delle “fasi e gradi” del procedimento e del giudizio e in particolare “al rigetto delle richieste formulate” dal pm o alla “riforma dei provvedimenti dei magistrati giudicanti” e che siano legati “a motivi particolarmente gravi o siano particolarmente numerosi”. E’ quanto emerge dallo schema di uno dei decreti legislativi, in tema di giustizia, approvato dal Consiglio dei ministri.
Scontro Crosetto-Anm, il ministro: ‘Incontrerei Santalucia’
“Se interessati, incontrerei molto volentieri il Presidente dell’associazione Magistrati Santalucia ed il suo direttivo per chiarire loro le mie parole e le motivazioni. Così capiranno che alla base c’è solo un enorme rispetto per le istituzioni. Tutte. Magistratura in primis”. Così su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Una risposta al fondo di un’intervista su tutt’altro. Una risposta nella quale racconto una cosa riferitami. Una preoccupazione, non un attacco. Dico che voglio riferire al Parlamento. Vengo attaccato, insultato, minacciato, offeso. Preventivamente. Dovrei avere paura? Non ne ho”, puntualizza Crosetto.
“Chiediamo al ministro Crosetto che vengano fugati sospetti e ombre, non deve lasciare che le sue parole cadano nel vago. Se c’è da chiarire lo faccia, nei modi che preferisce”. Lo afferma il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, nel corso della trasmissione Metropolis su Repubblica.it
Opposizioni, Crosetto venga a riferire in Aula sui giudici
I deputati dell’opposizione chiedono che il ministro della Difesa Guido Crosetto venga a riferire al più presto in Aula a proposito della sua dichiarazione circa la possibilità che arrivi “dalla magistratura” il rischio maggiore per la tenuta del Governo.
Il primo a chiedere che il ministro venga subito in Parlamento a chiarire quanto detto nell’intervista al ‘Corriere della Sera’ è stato il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia della Camera Federico Gianassi. A lui si sono associati anche i parlamentari di Avs e Azione. Roberto Giachetti ha detto che “magari dovrebbe venire accompagnato anche dal ministro della Giustizia”.
Crippa, le toghe colpiscono quando il centrodestra è forte
“Crosetto ha ragione, la magistratura in Italia, non tutta però gran parte, ha sempre dimostrato che il centrodestra, quando è forte deve essere colpito. Salvini è l’esempio che una parte della magistratura non è che indaga in base a un’oggettiva colpevolezza ma in base ad appartenenze politiche.
Quindi se sei di centrodestra sei penalizzato e mi aspetto, visto che il centrodestra è forte, come ha detto Crosetto qualche indagine o diceria, qualche intercettazione che verrà magari fuori tra qualche giorno su qualche giornale di sinistra, l’ 80%”.Lo dice il vice segretario della Lega, Andrea Crippa, intercettato fuori da Montecitorio.
ANSA