Elezioni Regionali 2024 Basilicata, la posizione del M5s
Lomuti: “provare ad adottare il metodo Sardegna”
Il M5s vuole costruire una coalizione progressista, che sia in grado di combattere la destra con progetti, programmi e interpreti credibili.
Un progetto, quello di radicale rinnovamento per la nostra regione, guidato da una figura che tenga uniti tutti i soggetti in campo. Ed è proprio con questo spirito che, ieri, abbiamo convocato e partecipato al tavolo di coalizione, scevro da veti e da imposizioni.
Alla proposta del PD di procedere con le primarie, abbiamo risposto da tempo di NO. E lo abbiamo fatto sulla scorta di numerose ragioni. Tra tutte: il metodo delle primarie, talvolta utilizzato dal PD, si espone a facili e possibili vizi e intromissioni.
Se è pur vero che il MoVimento utilizza le primarie per individuare i propri candidati, questo avviene in un perimetro chiaro, interno e al riparo da facili strumentalizzazioni. Inoltre la richiesta del PD sul metodo primarie di coalizione è improponibile visto che ad oggi non esiste alcuna coalizione, in assenza di un metodo condiviso”. Lo dichiara in una nota il coordinatore regionale e deputato del Movimento 5 Stelle, Arnaldo Lomuti.
“Ritenendo questa proposta poco rispettosa di tutti i soggetti al tavolo e avendo registrato la contrarietà alla primarie di almeno la metà dei presenti, il M5s ha avanzato la propria proposta, ossia quella di provare ad adottare anche in Basilicata il metodo simile a quello utilizzato in Sardegna.
Segno, anche questa volta da parte del M5s, di un’apertura costruttiva verso il Partito Democratico. Il suddetto metodo consiste, in buona parte”, prosegue la nota, “nella elaborazione collegiale e democratica di un documento che definisca i criteri con cui individuare la figura del o della candidata Presidente.
Cioè – senza mortificare nessuna delle forze politiche al tavolo, anzi rendendole protagoniste – si chiede loro di ragionare insieme sui requisiti che deve possedere la figura che andrà a rappresentare tutta la coalizione”.
“Un metodo che unisce e non divide le forze di coalizione che non può e non deve essere interpretato come veto verso qualcuno o come imposizione verso quei partiti con i quali si vuole provare a percorrere insieme un percorso di unione e che meritano assoluto rispetto.
Riteniamo che il suddetto metodo possa ripristinare orizzontalità e democrazia all’interno della coalizione; consentire a ciascuno di sentirsi rappresentato dal progetto in costruzione e permetterci di arrivare a trovare una figura che aggreghi ed entusiasmi, qualità che riteniamo prioritarie per la sua individuazione”, conclude Lomuti.