Elezioni regionali 2024 Basilicata, Mega CGIL: “I partiti escano dai personalismi”
Cinque anni del governo Bardi impone, per senso civico e amore della propria terra, l’urgente definizione di unità valoriale e di intenti, che porti celermente a offrire alla dimensione del dibattito pubblico regionale programmi tesi a salvare l’esistenza stessa della Basilicata”
“A pochi mesi dalle prossime elezioni regionali gli schieramenti della politica lucana aspettano decisioni che vengono prese fuori dal contesto regionale, in un tentativo di mediazione partitica estremo.
Ciò evidenzia il problema della costituzione dei gruppi dirigenti in Basilicata e nel Mezzogiorno. Perché se la politica nobile è un’arte, non può essere improvvisata.
Il gruppo dirigente non si improvvisa. Interessarsi del bene comune è sacrificio enorme da cui derivano oneri e onori”.
Così il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, richiamando “a responsabilità” la politica lucana in vista dell’imminente appuntamento elettorale “che – dice Mega – determinerà il futuro di questa regione.
Il centrodestra lucano – sostiene – ha sancito il suo fallimento. Nonostante cinque anni di governo, saranno gli equilibri nazionali, con la Basilicata dépendance della Sardegna, a decidere chi sarà il candidato alla presidenza. Nel frattempo, ostentano programmi elettoralistici dispensando bonus a destra e a manca.
Inviterei la classe politica lucana al terminal bus di Potenza e Matera – afferma Mega come provocazione – quando in prossimità delle feste le nostre comunità si riempiono di giovani che arrivano dal Nord, dove studiano e lavorano, per non fare più rientro in regione.
Vorrei venissero là con i bonus in mano, forse solo allora capirebbero quali sono le reali esigenze di questa regione.
In tutto questo – prosegue – non c’è uno straccio di programma e solo un mero calcolo elettoralistico di equilibri partitici decisi fuori dalla comunità regionale.
Lo stesso Bardi, cinque anni fa, è stato deciso con la stessa logica che ha preso piede e consenso perché nel frattempo il campo politico avverso era ripiegato solo e soltanto su divisioni, inventandosi all’ultimo momento “il caso Trerotola” e facendo propria la famosa frase di De Coubertin “l’importante è partecipare”.
È uno spettacolo indegno, che i cittadini lucani non meritano a fronte dei grandi problemi che ci sono in Basilicata, dalla crisi di Stellantis alla diminuzione della produzione di idrocarburi e conseguenti royalties con le quali si paga la spesa primaria, fino allo sfascio della sanità regionale”.
Per Mega “a tre mesi dalle elezioni, al centro del dibattito politico non c’è una competizione elettorale basata su programmi e prospettive, ma solo il tentativo estremo di equilibrarsi sulla base di coalizioni in cui la decisione del gruppo dirigente non si basa sulla qualità della proposta ma su equilibri partitici.
Vorrei richiamare tutti alla responsabilità del valore più alto della politica, rivolgendomi anche a chi ha un vissuto politico e valoriale che affonda le sue radici nel riformismo di sinistra ma assume atteggiamenti strumentali e incomprensibili al solo fine di preservare e rimarcare una presenza individuale che mortifica l’interesse collettivo.
Come si può immaginare di affrontare un dopo elezioni con il valore del riformismo, ma misurandosi sul campo della battaglia sociale con l’autonomia differenziata, che spacca il paese e mette in discussione l’esistenza stessa della Basilicata, o con il premierato, che stravolge l’attuale assetto costituzionale mandando al macero la Costituzione antifascista.
Sfugge, nella spasmodica ricerca di personalismi, la consapevolezza dell’estrema difficoltà in cui si trova la Basilicata e che rischia di scomparire a fronte degli assetti macroeconomici e sociali attuali: Stellantis, spopolamento, diminuzione delle risorse petrolifere, mancato rispetto del diritto alla salute, dimensionamento scolastico con un’offerta formativa che si va sempre più a ridurre non rispondendo alle esigenze dei giovani.
Cinque anni del governo Bardi, che sarà ricordato per il governo dei “bonus malus” – conclude Mega – impone, per senso civico e amore della propria terra, l’urgente definizione di unità valoriale e di intenti, che porti celermente a offrire alla dimensione del dibattito pubblico regionale programmi tesi a salvare l’esistenza stessa della Basilicata. Richiamo ancora al senso di responsabilità: non c’è più spazio per il nulla”.