Un Piano Nazionale per l’Agricoltura e l’Alimentazione
Parte da domani la mobilitazione della Cia-Agricoltori in Basilicata
Partono da domani 29 gennaio, gli incontri-confronto nelle 50 sedi della Cia-Agricoltori in Basilicata per mettere a punto ed arricchire i documenti e le proposte nazionali e regionali e arrivare ad una iniziativa conclusiva regionale nelle prossime settimane.
Lo ha deciso la direzione Cia Potenza-Matera dando seguito alle indicazioni degli esecutivi della stessa Confederazione. Il calendario di mobilitazione prevede da domani assemblee nelle aree Vulture-Alto Bradano e in settimana in tutte le altre.
Questo il documento che è alla base della nuova fase di mobilitazione e che sarà consegnato ai sindaci dei Comuni lucani e ai Presidenti delle due Province, ai capogruppo consiliari alla Regione, come avverrà nel resto del Paese, sollecitando impegno a sostenere ogni azione di rilancio del comparto agricolo.
Premesso che:
L’agricoltura rappresenta il settore più esposto all’impatto dell’aumento delle temperature globali: le crescenti fluttuazioni della stagionalità perturbano i cicli agricoli, mentre i cambiamenti delle caratteristiche delle precipitazioni e degli eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore, la siccità, le tempeste e le inondazioni, pongono sfide considerevoli.
Sul fronte dei rincari causati dalla crisi energetica e dal confitto Russia-Ucraina, l’agricoltura è stato tra i settori più colpiti e uno dei principali centri di trasmissione degli aumenti dei prezzi in Italia, a causa del suo ruolo nell’economia e della sua dipendenza dall’estero per prodotti energetici, materie prime e beni intermedi che la rendono particolarmente vulnerabile alle tensioni su mercati internazionali.
Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori italiani a causa delle avversità meteorologiche, delle fitopatie, degli elevati costi di produzione e di una congiuntura di mercato molto complessa.
Considerato che:
All’interno del contesto sottolineato in premessa, la CIA-Agricoltori Italiani ha avanzato strategie e proposte che consentissero al settore di far fronte ai numerosi problemi e sviluppare una visione forte per il futuro.
Dalla Conferenza economica del mese di febbraio 2022 alla più recente Assemblea nazionale di fine novembre, la Confederazione ha attivato un confronto serrato con le istituzioni nazionali ed europee, come con i principali stakeholders, sottoponendo ai decisori politici un “Piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione”
Tale Piano Nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione:
è ispirato dalla necessità di porre al centro della sua strategia il reddito delle imprese agricole, ha un carattere propositivo, concreto, di respiro pluriennale e attuabile seguendo una logica d’insieme e di trasversalità tra le azioni opzionate.
è stato definito a partire da alcuni imprescindibili Assi d’intervento organizzati, a loro volta, secondo una logica di obiettivi generali, specifici e proposte per introdurre le misure necessarie al raggiungimento degli stessi obiettivi.
Rappresenta la piattaforma politico sindacale di CIA-Agricoltori italiani per sollecitare, a favore dell’agricoltura italiana, i seguenti interventi prioritari:
- Valore lungo la filiera. Definire una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto garantendo l’equo compenso, certificato e incentivando gli accordi di filiera.
- Centralità aree interne e agricoltura familiare. Definire norme che valorizzino il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, dove è necessario uno snellimento burocratico e il riconoscimento economico per chi, da sempre, agisce come custode del territorio.
- Consumo di suolo zero. Partendo dalle esperienze legislative di alcune regioni, definire una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo che includa il “ no” a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra.
- Risorsa acqua. Definizione e rapida attuazione di un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi, che, insieme a soluzioni aziendali, facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico.
- Emergenza fauna selvatica. Introdurre un percorso di raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed applicabile la legge nazionale, fornendo così lo strumento applicativo alle regioni in grado di ottenere risultati tangibili e efficaci.
- Revisione della Pac. Lavorare sin da subito per contrastare la troppa burocrazia e l’inapplicabilità degli eco-schemi che, come concepiti dalle attuali regole, colpevolizzano l’agricoltura e gli sottraggono importanti risorse. Abolizione immediata dell’obbligo al 4% di incolto. Stringere i tempi e intervenire efficacemente per una Pac non più punitiva, ma incentivante, capace di orientare le risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio.
- Crisi climatica. Puntare sulla ricerca agricola, anche varietale, per ridurre i costi di produzione e aumentare la redditività delle imprese. Le Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) devono essere una priorità, per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici.
- Fitofarmaci. Non rinunciare, per imposizioni normative comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.
- Mercati internazionali. Maggiore attenzione alla politica commerciale europea, in particolare sul Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole negli scambi.
- Costi di produzione. Necessario introdurre il credito di imposta per il gasolio agricolo.
Per l’attuazione del “Piano Nazionale per l’Agricoltura e l’Alimentazione” e per il raggiungimento dei suoi specifici obiettivi, le Istituzioni nazionali e regionali, i Comuni e tutti gli altri Enti locali rappresentano riferimenti strategici chiamati a svolgere una funzione centrale.
Tutto ciò premesso e considerato:
IMPEGNA
A promuovere e attuare, per quanto di propria competenza, le politiche, le azioni e gli interventi richiamati in premessa e necessari all’attuazione del “Piano Nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione di CIA-Agricoltori italiani”.