Maltempo: l’Italia sotto la pioggia, frane in Liguria, allerta Veneto
Allerta valanghe sulle Alpi. Critica tutta la settimana
Dopo un inverno dalle più che inusuali temperature primaverili, l’Italia torna a fare i conti con il maltempo.
Numerose frane hanno colpito la Liguria, da ore ormai sotto l’acqua, mentre in Veneto cresce l’ansia per la notte, quando la situazione meteorologica è destinata a peggiorare.
La Protezione civile ha emesso l’allerta rossa, mentre il comune di Vicenza ha disposto per domani la chiusura di tutte le scuole. “Sono ore complesse”, afferma il governatore Luca Zaia che segue l’evolversi della situazione.
La prima regione ad aver accusato il colpo del ritorno invernale è la Liguria. Ieri sera una frana ha letteralmente tagliato in due Pieve Ligure: mille abitanti isolati, scuole chiuse, alcuni sfollati e la speranza che la strada, almeno a senso unico, possa venir riaperta.
Dopo la frana di ieri che ha distrutto la scalinata della scuola D’Albertis a san Fruttuoso di Genova, schivata per un pelo da un minibus e da un’auto e quella che ha invaso la A10 tra Celle e Varazze in direzione Genova (tratto ormai riaperto), un altro smottamento lungo la strada provinciale a Davagna (Genova) ha causato la rottura di una tubazione del gas imponendo alla Città metropolitana di chiudere temporaneamente al traffico. Sono in corso i lavori di messa in sicurezza.
Ma sono tanti i cedimenti del terreno causati dalla pioggia: soprattutto nei comuni della Spezia (località Campiglia), Carasco (S. Pietro di Sturla), Genova Mele e Santo Stefano di Magra (via Cisa Nord).
Ancora chiusa la statale del Turchino nei pressi di Gnocchetto invasa dai massi. D’altra parte i numeri delle cumulate parlano chiaro: nelle ultime 24 ore sono caduti 118.4 mm a Carpe – Case Garone (Comune di Toirano); 112 mm a Mele; 81 mm a Borzone (Comune di Borzonasca).
Al momento le precipitazioni stanno interessando tutta la regione, con piogge diffuse e persistenti.
Il maltempo non ha risparmiato oggi neanche la Toscana, in allerta arancione fino alla mezzanotte: le cumulate hanno superato i 130 millimetri a Fabbriche di Vergemoli e 121 ad Equi Terme. Allagamenti a Livorno.
Alti i livelli in tutti i bacini delle zone oggetto di allerta, in particolare su quelli centro-settentrionali e costieri. La pioggia ha provocato più frane in provincia di Lucca.
In Versilia, nel comune di Massarosa, uno smottamento ha coinvolto un’autovettura: le due persone a bordo, spiegano i vigili del fuoco, sono rimaste bloccate all’interno ma non hanno riportato ferite. La frana ha completamente ostruito la strada: la viabilità è stata ripristinata attorno alle 5. Per un altro smottamento, a Galligano, in Garfagnana, tre le famiglie rimaste isolate.
Sempre nel territorio di Massarosa i vigili del fuoco sono intervenuti per un’altra frana, di grosse dimensioni,
La strada statale 67 bis ‘Tosco Romagnola’ è stata temporaneamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni all’Arnaccio.
Anche in Emilia-Romagna è scattata l’allerta arancione. Le precipitazioni stanno generando piene con occupazione delle aree golenali e interessamento degli argini nei tratti a valle dei fiumi Arda, Parma, Enza, Secchia e Reno.
Nelle prime ore del mattino è esondato il torrente Quaresimo, nel Reggiano, straripando sulla sp72. Chiuso il ponte di Sorbolo Levante sul fiume Enza, che collega le province di Parma e Reggio Emilia nella zona di Brescello: il fiume ha raggiunto il livello di 11 metri su una soglia di attenzione tre. Ponti ‘sotto osservazione’ nel Modenese.
In Veneto, intanto, cresce l’ansia per le prossime ore. Oggi tra Vicenza e Padova, sulla Milano-Venezia, tutta la circolazione ferroviaria è stata sospesa per la pioggia che si fa insistente. A tutto questo si somma il pericolo valanghe: in Trentino, dove continua a nevicare, il pericolo viene definito forte (grado 4 di 5).
Stesso grado di pericolosità in Veneto e sulle Prealpi e in Piemonte dove vige l’allerta gialla proprio per le valanghe. La giornata finisce con una certa tensione sul Nord Ovest ma, a ben guardare le previsioni, non finirà qui.
ANSA