Un sedicenne muore sotto una valanga in Alto Adige
In Valle d'Aosta isolata Rhêmes-Notre-Dame. In Piemonte zone rosse per rischio idrogeologico, smottamenti e frane in Liguria, torna la neve sul Vesuvio
Maltempo Liguria, Toti “chiederemo estensione stato d’emergenza”
L’allerta gialla che nelle scorse ore ha interessato il territorio ligure, terminata alla mezzanotte di ieri, con piogge, temporali, venti forti e una intensa mareggiata ha provocato danni su tutto il territorio.
“Grazie al lavoro della sala operativa regionale della Protezione civile abbiamo tenuto costantemente monitorata la situazione sul territorio – spiegano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – L’allerta gialla è terminata, ma nelle prossime ore sarà necessario prestare la massima attenzione alla tenuta del suolo, saturo d’acqua e quindi più soggetto alle frane. Proprio per far fronte a frane e smottamenti e ottenere maggiori fondi per il ripristino della viabilità nelle tante zone della Liguria che hanno risentito degli effetti del maltempo – hanno detto -, oggi chiederemo al Dipartimento nazionale della Protezione civile di estendere lo stato di emergenza già richiesto per gli eventi meteo che avevano colpito la Regione qualche mese fa: garantire spostamenti sicuri e agevoli su tutto il nostro territorio è una priorità assoluta”.
Maltempo: Coldiretti, il Po sale di 2 metri in 24 ore
Il livello del fiume Po si è alzato di due metri nelle ultime 24 ore all’idrometro di Crescentino Po, nel Torinese, sotto la spinta della nuova ondata di maltempo che ha colpito la Penisola dopo un inizio d’anno di caldo e siccità.
E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui dati di Aipo, Agenzia interregionale del fiume Po.
Lo stato del più grande fiume italiano è rappresentativo dello stato di sofferenza dei corsi d’acqua lungo la Penisola che si sono gonfiati per le piogge, ma a preoccupare sono anche i laghi, con quello di Garda vicino ai massimi storici del periodo.
La Coldiretti su dati Esw ricorda che nell’ultima settimana si sono abbattuti sull’Italia 50 eventi estremi, tra nubifragi e tempeste di vento, confermando un’evidente tendenza alla tropicalizzazione.
L’elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali e il rapido passaggio dal caldo al maltempo colpiscono un territorio reso più fragile della cementificazione e dal consumo di suolo.
A fronte di questa situazione, sottolinea la Coldiretti, è strategico realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza.
Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha rivolto un appello al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, chiedendo un incontro urgente per dare attuazione al piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%.
Torna la neve in Sardegna, fiocchi bianchi a meno di 1000 metri
La neve è tornata a imbiancare il Gennargentu nel primo week end di marzo e ieri sera i fiocchi bianchi hanno fatto capolino anche nei centri abitati di Fonni ma anche di Desulo a 945 metri sul livello del mare e Tonara a 910 metri.
Neve anche in Gallura sui monti del Limbara e a Genna Silana, oltre i mille metri nel comune di Urzulei, in Ogliastra. Nevicate anche durante la notte quando le temperature si sono abbassate ma stamattina la colonnina di mercurio ha segnato i due gradi e il manto bianco nelle strade si sta pian piano sciogliendo.
A Fonni nelle prime ore del mattino l’amministrazione comunale ha dovuto mandare i mezzi del Comune nei punti più critici: incroci e strade in salita in prossimità di scuole, uffici e ambulatori.
E hanno inviato i loro mezzi anche l’Anas e la Provincia di Nuoro per liberare alcune strade che sono tuttavia rimaste percorribili, come la Fonni-Desulo. Le temperature tra oggi e domani sono ancora in risalita e la situazione dovrebbe migliorare già nelle prossime ore.
Oggi nuova allerta della protezione civile per pioggia, forte vento e mareggiate in gran parte dell’Isola sino alla mezzanotte.
Torna la neve sul Vesuvio, in calo le temperature
Torna la neve sul Vesuvio: temperature in deciso calo su tutta l’area a ridosso del vulcano. Sono gli effetti dell’ondata di maltempo che sta interessando il Napoletano e che ha portato pioggia, a tratti anche intensa, su tutta la zona.
Il risultato è la presenza di una coltre bianca sul Vesuvio, che interessa quasi tutto il gran cono e che adesso che le nuvole sono meno spesse è visibile anche da Napoli città.
I comuni posti alle pendici del vulcano in questo momento sono interessati da leggere precipitazioni, con temperature decisamente più basse rispetto alla giornata di ieri, anche se nelle prossime ore le previsioni parlando di un miglioramento delle condizioni generali.
Cinque Terre, due frane sulla viabilità provinciale
Due frane hanno interrotto la viabilità provinciale alle Cinque Terre. Durante la notte uno smottamento ha riguardato la strada provinciale 43 tra Levanto e Monterosso, chiusa tra le località di Legnaro e Chiesa Nuova.
La Provincia della Spezia segnala inoltre l’interruzione della sp30 di Corniglia, anche in questo caso per la caduta di alcuni massi che hanno sfondato le reti di protezione. Tecnici sul posto per verificare l’evento, che sarebbe ancora in corso.
In Val di Vara rimane inoltre chiusa la sp20 che porta a Madrignano, interessata da un cedimento di vaste proporzioni negli scorsi giorni. Ieri un sopralluogo congiunto con Regione Liguria ha confermato la necessità di creare un bypass per riaprire temporaneamente la circolazione.
Maltempo in Liguria, notte di smottamenti e piccole frane
La pioggia insistente di ieri sta provocando smottamenti e piccole frane nel territorio metropolitano di Genova e in città. Durante la notte a Borzoli si è verificato un nuovo smottamento su una strada che collega l’abitato alle alture.
Chiusa una strada in città per un movimento franoso che sta interessando un muraglione a ridosso di alcuni palazzi. Sul posto Vigili del fuoco. Un’altra frana si è verificata nella notte in sulla provinciale della Val Graveglia, anche lì ci sono i vigili del fuoco. Frana sulla provinciale 453 a Villanova d’Albenga. Nello spezzino, due nuove frane e due provinciali chiuse, la sp 43 per Levanto e la provinciale 30 di Corniglia.
Maltempo: in Piemonte zone rosse per rischio idrogeologico
In Piemonte le forti piogge, che stamattina stanno dando una tregua dopo due settimane praticamente ininterrotte, hanno causato danni nell’Alessandrino, dove l’allerta idrogeologica in alcuni comuni è stata alzata rosso, il livello più elevato, con cui si prevedono fenomeni numerosi o estesi sul territorio.
A Torino intanto sono allagati i Murazzi del Po, chiusi dalla mezzanotte, proprio in attesa della piena, dopo che le precipitazioni hanno ingrossato in questi giorni gli affluenti.
L’allerta è arancione nell’area Torinese e tra questa e il Cuneese, così come in alcuni centri dell’Astigiano e altri dell’Alessandrino. In montagna gli accumuli di neve sono consistenti, con il pericolo valanghe classificato già ieri dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) a 4, forte, sulla gran parte dei settori alpini. Ci sono quasi due metri di neve a Sestriere (Torino), un metro e mezzo a Bardonecchia (Torino).
Nel Tortonese nella notte una frana è caduta sulla provinciale 104 a Volpedo. Nelle ultime 24 ore sono caduti 142 millimetri di pioggia a Luserna San Giovanni e 133 a Talucco, nel Pinerolese; 129 millimetri a Barge (Cuneo), 82 nel centro di Torino.
Valanga nella notte, isolata Rhêmes-Notre-Dame
Una valanga è scesa nella notte sulla strada regionale della val di Rhêmes, in Valle d’Aosta. E’ isolato il comune monte della vallata, Rhêmes-Notre-Dame, che conta circa 80 residenti oltre ai turisti.
“Non abbiamo segnalazioni di danni a persone o cose. Il distacco è avvenuto in frazione Mélignon e la strada è stata chiusa più a valle, in frazione Frassiney”, spiega la sindaca di Rhêmes-Saint-Georges, Nella Therisod. “Ora è in corso il sopralluogo dei tecnici per valutare quando poter riaprire senza mettere in pericolo nessuno”, aggiunge la prima cittadina.
A causa del pericolo valanghe da ieri in Valle d’Aosta è isolata l’alta valle di Gressoney (dove si trovano circa 4.500 persone), per il distacco di una massa di neve che ha ostruito l’ingresso di una galleria nel comune di Gaby, e il comune di Cogne, per la chiusura della strada regionale a titolo preventivo (quasi 2.000 persone).
Isolata per il pericolo di caduta piante la Valgrisenche (che conta circa 200 residenti) e chiusa per pericolo valanghe la parte alta della Valsavarenche. In mattinata il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, ha convocato il centro coordinamento soccorsi per fare il punto sulla situazione.
Nei tre comuni le scuole rimarranno chiuse. “Abbiamo un metro e 20 centimetri di neve a 1.700 metri di quota”, spiega il sindaco di Gressoney-La-Trinité, Alessandro Girod.
Nel tardo pomeriggio “è scesa la valanga di Testa Grigia. Ha coinvolto un piazzale, ma non c’erano auto, in quanto era già stato chiuso in via preventiva”. In paese “abbiamo 2.500-3.000 persone.
I residenti sono 300, la parte restante è formata da turisti. Circa 200-250 oggi sono rimasti bloccati e hanno trovato sistemazione negli alberghi. Al momento la corrente c’è, viveri ne abbiamo, il negozio del paese riesce a erogare il servizio, abbiamo il gasolio, in questo momento siamo autosufficienti”.
“I mezzi stanno iniziando a lavorare per lo sgombero neve. Io spero che nel pomeriggio si possa tornare alla normalità” e che quindi possa riaprire la strada regionale 44, chiusa da ieri a monte dell’abitato Gaby per una valanga che ostruisce una galleria, prosegue Girod.
Dopo una notte di maltempo, spiega il primo cittadino, “il cielo si sta aprendo, ha smesso di nevicare adesso. Aspettiamo che ci sia il sorvolo da parte dei tecnici per renderci conto bene della situazione”. La nottata di isolamento è “trascorsa senza criticità”.
Nel comune appena più a valle, Gressoney Saint-Jean, dove si stima ci siano circa 1.700 persone, di cui un migliaio di turisti, nella notte è stato segnalato un guasto sulla linea di media tensione Deval, che ha lasciato senza corrente elettrica quattro frazioni della parte alta del paese: Castel, Biela, Eckó e Noversch. Vista la chiusura della regionale, i tecnici non sono ancora potuti intervenire per ripristinare la linea. Problemi analoghi a Cogne. “La notte è stata tranquilla.
Abbiamo avuto dei problemi di energia elettrica, in alcune zone si sono verificati dei black-out che verranno risolti”, spiega il sindaco, Franco Allera. “Aspettiamo – aggiunge – che il cielo si apra e che venga fatto il sorvolo in elicottero per renderci conto della situazione, poi la commissione locale valanghe si riunirà di nuovo e valuterà se ci sono le condizioni per la riapertura”.
ANSA