Le Giornate Fai di primavera con 750 luoghi in 400 città
Si festeggia anche la Rai, aperti anche studi di Torino e il set Mare fuori
A Torino, il seicentesco Palazzo Carpano e l’Accademia di Liuteria Piemontese.
A Roma, il Ministero dell’Agricoltura dove ammirare il ricchissimo Parlamentino, lo studio del Ministro, il Salone di ricevimento e la Biblioteca, che conserva quasi un milione di documenti.
E poi a Milano, la sede di Dolce&Gabbana Beauty, creata nel 2023 negli spazi dell’ex monastero ottocentesco di via Kramer. O a Napoli, con il Rettorato e l’Aula Magna dell’Università Federico II, per gli 800 anni della fondazione.
Ma soprattutto, il seicentesco Palazzo Labia a Venezia, sede operativa e di rappresentanza della Rai del Veneto dal 1964 con gli affreschi del Tiepolo e poi ancora le Sedi Rai di Palermo e Torino, dove si entrerà eccezionalmente negli studi televisivi.
Palazzo oggi al centro della polemica bipartisan per le ipotesi di vendita. E anche il Quartier generale della Marina di Napoli, per tutti ormai il set della fiction Mare fuori.
Con 750 luoghi in 400 città e 16 mila apprendisti ciceroni a raccontarli, tornano sabato 23 e domenica 24 marzo le Giornate Fai di primavera, 32/a edizione del più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Un’esclusiva opportunità per scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili al pubblico, dalle grandi città ai borghi, che quest’anno stringe ancor di più il rapporto con la Rai per festeggiare insieme i 70 anni della tv italiana e i 100 della radio.
Non solo con la consueta Settimana di programmi dedicati ai beni culturali in onda dal 13 al 24 marzo, ma anche con speciali visite e aperture dedicate.
“Curare il patrimonio raccontandolo, questa è la missione del Fai”, proprio come “la Rai ha raccontato l’Italia in questi 70 anni – esordisce il presidente del Fondo Ambiente Italiano, Marco Magnifico – Raccontare per farsi capire, in una narrazione non solenne ma spontanea, che parli il linguaggio di tutti i giorni per avvicinare chi ci ascolta e magari fare breccia anche nel cuore di coloro che non conoscono quello di cui parliamo”.
E poi, aggiunge citando le “300 delegazioni di volontari sparse in tutta Italia”, così come “i 15.500 monumenti scovati in 32 anni di lavoro” e i “12 milioni di italiani che li hanno ascoltati”, in un momento i cui “si viaggia solo virtualmente, proporre fisicità, contatto con le persone, con le pietre, con una certa fatica per salire uno scalone o scendere un sentiero, con la libertà di prendersi il proprio tempo, tutto questo arricchisce il racconto, lo veste e lo nutre di un’esperienza concreta che rischia di essere considerata superflua”.
Le Giornate Fai, concorda la presidente della Rai Marinella Soldi, sono “un evento speciale perché parla al cuore degli italiani. Una celebrazione e una possibilità per la Rai di comunicare e divulgare un patrimonio pazzesco, che forse a volte diamo un po’ per scontato”.
Tutta l’azienda “sarà impegnata in questa settimana”, dai Tg al day time e prime time e poi la radio e l’online, puntando “con la sua “rete capillare sul territorio” a “fare sistema, che è qualcosa che al nostro paese serve tantissimo”, senza mai dimenticare temi come “sostenibilità” e “inclusione”.
Nella lunga cavalcata lanciata dalla Vice Direttrice Generale Fai per gli Affari culturali, Daniela Bruno, tra castelli, palazzi istituzionali, laboratori di ricerca, paesini e vallate da scoprire, non manca Pesaro Capitale italiana della cultura 2024, dove visitare anche Villa e Parco Miralfiore, di proprietà dell’imprenditore pesarese Vittorio Livi che qui ha creato un museo dedicato agli oggetti in vetro curvato e progettati dai grandi nomi del design contemporaneo, da Munari a Libeskind, Fuksas e Pomodoro; la cinquecentesca Chiesa del Nome di Dio e Palazzo Ducale, oggi sede della Prefettura. Info: www.giornatefai.it
ANSA