A Trieste la 50.ma edizione della Settimana sociale dei cattolici
Nella città dove il Papa arriverà domenica 7 luglio, è stato illustrato l'appuntamento che apre domani alla presenza del presidente Mattarella. Quattro giorni di lavori congressuali e iniziative pubbliche, dai Villaggi delle Buone pratiche alle Piazze della democrazia e le Tavole rotonde e i dialoghi. È prevista la partecipazione di 900 delegati da tutta Italia
Costruire la polis per contribuire al bene comune. Si apre domani a Trieste la 50° Settimana sociale dei cattolici sul tema “Al cuore della democrazia. Partecipazione tra storia e futuro”.
Alle ore 17.00 in piazza Unità d’Italia, sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a pronunciare il discorso d’avvio davanti ai 900 delegati provenienti da tutte le Chiese d’Italia, espressione delle diocesi, dei movimenti ecclesiali e delle aggregazioni laicali chiamati a quattro giorni di incontro, confronto e proposte di impegno nelle varie comunità civili ed ecclesiali di appartenenza.
Al culmine della settimana, domenica, sarà Papa Francesco ad arrivare nel capoluogo giuliano per chiudere i lavori al Centro congressi al mattino e poi celebrare alle ore 10.30 la Santa Messa sempre in piazza Unità d’Italia.
Tra cammino sinodale e lo spirito del beato Toniolo
Trieste diventa così laboratorio di partecipazione, con numerosi incontri per i delegati e iniziative pubbliche all’aperto in tutto il centro: in programma ci sono i Villaggi delle Buone pratiche con stand e punti informativi, le Piazze della democrazia, le Tavole rotonde e dialoghi.
Non mancheranno i momenti conviviali e gli spettacoli di musica e parole anche al teatro Verdi. Una settimana che si inserisce nel solco del cammino sinodale della Chiesa, riprendendo lo spirito originario del beato Giuseppe Toniolo che per primo, più di un secolo fa, a Pistoia nel 1907, ideò questo format che poi è cresciuto e si è sviluppato nei decenni per chiedere gli uomini di buona volontà, che professano la propria fede in Dio, di contribuire con la propria visione di credenti e mettersi in gioco per il buon governo del proprio Paese.
L’arcivescovo Renna: la Fratelli tutti ci aiuti a costruire insieme la migliore politica
“Dopo l’ultima edizione, svoltasi a Taranto, la Settimana sociale dei cattolici in Italia approda a Trieste, città di confine che ha fatto dell’inclusione la sua cifra”, ha detto ieri, nella conferenza stampa di presentazione, tenutasi nel salone delle rappresentanze della sede della Regione, in piazza Unità d’Italia, Stefania Careddu, giornalista dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana, moderando gli interventi. Monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente del Comitato scientifico e organizzatore della Settimana sociale, ha affermato che “arriviamo a questo appuntamento con la ricchezza di tutte le edizioni che lo hanno preceduto secondo i valori espressi nel Vangelo e dalla Dottrina sociale della Chiesa.
A Taranto abbiamo discusso temi molto delicati, cercando il necessario equilibrio tra la questione del lavoro e la salvaguardia del creato.
Ora a Trieste puntiamo l’accento sulla partecipazione e la democrazia, che sono sempre il frutto del pensiero e dell’azione dell’uomo.
Ci sono momenti in cui sono fecondi, altri invece di maggiore difficoltà, come ad esempio quando vediamo aumentare l’astensionismo alle elezioni, segno che è necessario lavorare per recuperare una certa fiducia”. Mons. Renna ha sottolineato che “la Settimana sociale a Trieste trae ispirazione dall’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, affrontando, in particolare, i temi della buona politica, della democrazia, del superamento del populismo.
Trieste in questi giorni si farà popolo italiano più che mai, all’insegna, auguralmente, del dialogo sociale e dell’amicizia sociale che sono la base per costruire la democrazia. Come ci insegna l’enciclica del Santo Padre, vogliamo costruire insieme la migliore politica”.
Il vescovo di Trieste Trevisi: “Contribuiamo alla vita sociale secondo i valori di Cristo”
Il vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, alla guida della diocesi da poco più di un anno, ha colto con entusiasmo il lavoro per la Settimana sociale dei cattolici inizialmente avviato dal suo predecessore, monsignor Giampaolo Crepaldi.
“È una grande gioia per la nostra comunità ecclesiale – ha affermato –. In tanti si sono mobilitati per le numerose iniziative che si succederanno, mi piace ricordare i disegni dei bambini, le lettere degli anziani delle case di riposo per il Papa, il lavoro dei carcerati che hanno realizzato le pissidi che saranno usate durante la celebrazione eucaristica.
Penso che da queste giornate arriverà l’incoraggiamento a contribuire alla vita sociale secondo i valori di Cristo. Possiamo essere profezia anche per tanti altri popoli, alcuni non troppo distanti da noi, che vivono situazioni di tensione: il messaggio è che non si è condannati a farsi la guerra, ma riscoprirci nella fede figli dello stesso Dio e dunque fratelli”.
La vicepresidente del Comitato organizzatore, per la prima volta una donna in tanti anni, Elena Granata ha sottolineato il ritorno del senso dell’agorà: “Le piazze di Trieste saranno luogo di scambio di idee, vedute, prospettive, per tutti, nessuno escluso: donne e uomini, giovani e anziani: non a caso abbiamo voluto che tra i 900 delegati, un terzo siano ragazzi, per dare voce ai cittadini adulti di domani. Siamo tutti chiamati a fare esperienza di un metodo: discutere e condividere ispirazioni che poi dovremo tradurre in policies, le cose da fare.
La Chiesa, allora, si fa arena pubblica aperta al contributo di tutti: in questo modo la democrazia torna a farsi strada, piazza, convivio; in fondo diventa incanto, meraviglia, desiderio di un collante per stare insieme e per stare bene insieme”.
Anzil: Trieste città di confine, non nel senso di barriera ma sinonimo di amicizia civica
Massimo sostegno arriva dalle Istituzioni locali. “Trieste è crocevia di culture, siamo felici di diventare, in questi giorni, il centro del dibattito sul presente e il futuro della partecipazione e della democrazia”, ha dichiarato il sindaco Roberto Dipiazza.
Mentre il vicepresidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, ha commentato: “Siamo particolarmente orgogliosi perché la Settimana sociale dei cattolici in Italia, giunta significativamente alla 50° edizione, è una grande opportunità per la città e la regione di accogliere tanti eventi culturali al fine di ragionare sull’epoca contemporanea e di elaborare delle visioni per il futuro.
E lo facciamo da qui, Trieste, nel cuore dell’Europa: città in cui la parola “confine” non vuol dire più barriera, ostacolo, separazione, ma diventa sinonimo di nuove opportunità, amicizie, relazioni tra popoli che si incontrano, si parlano, si riconoscono e collaborano”.
Il programma, piuttosto articolato, prevede ogni giorno: la celebrazione della Santa Messa di buon’ora; l’apertura dei lavori al Centro Congressi con una riflessione biblica a cui seguirà l’Assemblea plenaria, il pranzo e il trasferimento in centro città, dove intanto si svolgono le numerose iniziative pubbliche. Decine gli ospiti e i relatori attesi in città per le varie sessioni.
Domenica, infine, Papa Francesco concluderà alle ore 8.30 i lavori al Centro congressi, dopo il saluto del presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi, e l’introduzione dell’arcivescovo Luigi Renna, presidente del Comitato scientifico e organizzatore della Settimana sociale dei cattolici in Italia.
A seguire, alle ore 10.30, la Santa Messa presieduta dal Santo Padre in piazza Unità d’Italia: prima della benedizione ci sarà il saluto del vescovo di Trieste Enrico Trevisi, a seguire la recita della preghiera dell’Angelus.
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