“Verde assenzio” terzo singolo di “Tornando a noi” di Francesco Vannini – Etichetta Seahorse Recordings- Edizioni New Model Label -Radio date 30/07/2016
“Verde assenzio” è il terzo singolo estratto dall’album “Tornando a noi” di Francesco Vannini, uscito l’Ottobre scorso per l’etichetta SeaHorse di Paolo Messere con distribuzione Audioglobe. Il racconto “cinematografico” di un amore finito, con tanto di movimenti di cinepresa, filtri luce, dialoghi, istantanee della fine di una storia d’amore.
“…Ti ricordi quella sera
che si mise a grandinare,
forse era primavera
sotto al diluvio universale.
Quante urla nel silenzio,
e il carrello andava indietro
dentro un filtro verde assenzio
e poche anime di vetro…”
IL DISCO:
“Tornando a noi” è il secondo lavoro discografico da solista di Francesco Vannini (il lavoro precedente è “Dinecessitavvirtù”, un EP autoprodotto con la collaborazione artistica di Fabio Rizzo- 800A), ballate acustiche e sonorità pop sfiorate da una delicata poesia (Le mongolfiere) dall’analisi sbilenca della normalità nella titletrack “Tornando a noi”, la scanzonata “L’ultimo show” che gioca con la cultura della tipica ipocrisia da funerale, la degradante e tutta italiana realtà di “Qui”, passando per il racconto “cinematografico” della fine di un amore in “Verde assenzio”, arrivando all’omaggio a Giorgio Perlasca e il racconto delle sue gesta durante la seconda guerra mondiale in “Un uomo qualunque”.
L’album comprende la “trilogia dell’uomo giusto” composta da “L’uomo che sapeva troppo”, storia di un uomo che decide di morire con dignità pur di non piegarsi ad un sistema dove “sapere troppo” non è un valore aggiunto ma un pericolo; “Prima o poi”, racconto di un negoziante che decide di vivere nella legalità e si rifiuta di pagare il cosiddetto pizzo, andando incontro alle conseguenze di questa sua scelta; “Un uomo qualunque” racconto della vita di Giorgio Perlasca che durante la seconda guerra mondiale grazie a diversi e complicati stratagemmi burocratici riuscì a salvare migliaia di persone altrimenti condannate ai campi di concentramento tedeschi. Il suo ragionamento da uomo semplice e giusto era “ho fatto ciò che chiunque altro avrebbe fatto al posto mio”.
L’album comprende inoltre un duetto con Goran Kuzminac, ricordato per canzoni di grande successo come “Stasera l’aria è fresca” e “Ehi, ci stai” oltre che uno storico tour “Q Concert” al fianco di Ron e Ivan Graziani. La canzone in questione è “Il viaggio”, racconto di un amore che supera il tempo, la distanza e si riapre, accogliente, al ritorno.
“Megalomania” è l’amaro resoconto e la presa di distanza da false amicizie e falsi amori. “Delimiterò il mio campo, mio caro/né con transenne, né con trincee…/solo lasciandoti nella tua ombra/dove non crescono mai buone idee.”
“Soltanto una canzone” è il racconto del rimpianto per un amore possibile, ma mai vissuto.
n.b.: anche la grafica ha la sua spiegazione. Fetta di pane su amplificatore a indicare a musica come funzione primaria…il bisogno di vivere di pane e musica!
l’album è stato registrato presso gli studi della “Seahorse Recordings” di Pescia Romana, missaggio e mastering sono di Paolo Messere che è anche cooproduttore artistico insieme a Francesco Vannini.
hanno suonato:
Voce, chitarre acustiche ed elettriche, steel guitar, mandolini pianoforti,armoniche: Francesco Vannini
Batteria: Matteo Dossena
Basso: Marcello Castellucci
OSPITI:
Fabrizio Forte – pianoforte e organi in “Le mongolfiere”, “Qui” e “Prima o poi”
Paolo Messere – chitarra elettrica in “Le mongolfiere” e “L’uomo che sapeva troppo”
Goran Kuzminac – Voce in “Il viaggio”
(tutte le canzoni sono state scritte da Francesco Vannini)