Beppe Carletti compie 70 anni, una vita con i Nomadi
Aveva solo 16 anni quando, insieme al vocalist Augusto Daolio, fondò i Nomadi che, con oltre 50 anni di storia, sono una delle band piu’ longeve del mondo (record insidiato dai Rolling Stones). Beppe Carletti, nato a Novi di Modena il 12 agosto 1946, compie 70 anni.
Umile e coerente, ama festeggiare il suo compleanno suonando, una piccola tradizione che osserva anche quest’anno, in concerto a Roseto degli Abruzzi.
Il tastierista e leader del gruppo è l’unico simbolo dei Nomadi delle origini. La band nel tempo ha visto entrare ad uscire alcuni componenti, fino all’ultimo cambiamento, con l’arrivo della new entry Cristiano Turato al posto del cantante Danilo Sacco nel 2012. Anche il bassista Massimo Vecchi canta volentieri. Il merito che Carletti si riconosce e’ quello di essere riuscito, con i suoi compagni di viaggio, “a mantenere l’identita’ dei Nomadi, anche se con persone diverse, conservando lo stile e gli ideali delle origini, senza cercare il successo ad ogni costo”.
“Noi non siamo un gruppo alla moda, non facciamo rap. Amiamo cantare le nostre canzoni ascoltando quello che dice la gente e quello che ci suggerisce il cuore”, spiega.
Gli oltre 50 anni di vita dei Nomadi, marchio di fabbrica inossidabile, meritano di essere celebrati. Pupi Avati sta pensando di girare un film sulla loro storia.
Il live è la dimensione che Beppe ama di più. In ‘tour permanente’ (70, 80 concerti l’anno), i Nomadi hanno da poco pubblicato un doppio album live che contiene grandi successi (registrati a febbraio durante il 24/mo Nomadincontro a Novellara) e un inedito intitolato ‘Cosi’ sia’. Una canzone solare, un inno alla vita, ma anche un modo per celebrare le unioni civili e l’amore in tutte le sue forme. “Un pezzo attualissimo, che racconta i giorni nostri”, spiega Carletti, sottolineando il bisogno urgente di “positivita’, fiducia e speranza”, nel solco di una tradizione imperniata su valori positivi “che i Nomadi hanno sempre promosso e rappresentato”. Il nuovo brano rinnova il repertorio di hit intramontabili, da ‘Io vagabondo’ a ‘Sangue al cuore’ e ‘Ho difeso il mio amore’, “con l’impegno – sottolinea Carletti – di rispettare il passato glorioso dei Nomadi e quanto fatto insieme ad Augusto”.
Primo frontman del gruppo, Augusto Daolio ha guidato la band delle origini insieme a Carletti. Del suo ricordo, Beppe ha fatto un impegno costante organizzando ogni anno a Novellara un megaraduno in suo onore. “Ogni volta che faccio qualcosa mi chiedo se Augusto la farebbe e finora – confessa – mi sono sempre risposto si’. Siamo cresciuti insieme, abbiamo scritto ed interpretato le prime canzoni dei Nomadi. Abbiamo condiviso 30 anni di vita, palchi, chilometri e canzoni, da quando avevo 16 anni. Augusto cammina al mio fianco. Virtualmente e’ sempre qui con me, e’ sempre vivo”. A Carletti piace riascoltare i nuovi pezzi. “Mentre sono in macchina cerco di capire se avremmo potuto fare qualcosa diversamente o meglio. Noi Nomadi – spiega – crediamo in quello che facciamo, ci mettiamo faccia. Cerchiamo sempre di fare le cose per bene nel rispetto del nostro passato”. Una storia che, per longevita’, “non ha eguali, ma questo non vuol dire – precisa Carletti – che noi siamo i piu’ bravi”.
Il suo modo di essere, semplice e genuino, lo rende uno degli artisti più apprezzati e amati. Quando, dopo il grande terremoto, Carletti chiamo’ a raccolta i colleghi per Italia loves Emilia, tutti arrivarono e si misero immediatamente a disposizione. L’unica nota che suonò stonata all’epoca fu l’assenza di Vasco Rossi.