Suore migranti e calciatrici contro ogni tabù
Chiesa batte Stato 3-2 nella disfida calcistica ‘anormale’ come si autodefinisce quella che ogni anno contrappone le due formazioni di politici e religiosi sulle colline dietro Genova. Nel torneo di Mignanego si gioca 4 contro 4, con 2 uomini e 2 donne per parte, una sempre fissa in porta. Possono segnare solo le ragazze mentre i ragazzi hanno possono andare in gol solo di testa.
Dopo il minuto di silenzio per le popolazioni terremotate, il fischio di inizio. Per la Chiesa quattro sacerdoti e tre suore, suor Josephine, suor Celia e Suor Alessandra. Per lo Stato cinque sindaci, qualche assessore e consigliere comunale. In campo anche il deputato di Possibile Luca Pastorino.
A emergere le prove di suor Josephine e suor Celia, filippina e peruviana. La seconda mette a segno il gol decisivo mentre suor Alessandra dal Kerala in porta chiude la saracinesca. L’allenatore dello Stato, il mister leghista, presidente del consiglio regionale Francesco Bruzzone deve rassegnarsi e prendersela con i “troppi comunisti in campo”.
La squadra della Chiesa er allenata dal vescovo Nicolò Anselmi. Fischietto affidato all’arbitro Roberto Acampora.
Anche nella scorsa edizione che si è tenuta nel 2011, fu una suora a punire con due straordinari gol la squadra dello Stato. Partita finì 2-1.