Premio Lunezia «Alla carriera» 2017 a CLAUDIO LOLLI per la qualità musical-letteraria delle sue opere
Proseguono gli appuntamenti con gli artisti vincitori del Premio Lunezia 2017. Dopo il clou estivo di Marina di Carrara, l’attenzione si sposta su Bologna dove, oggi lunedì 16 Ottobre, Claudio Lolli riceverà il Premio Lunezia alla Carriera. |
“È un grande onore – spiega il patron De Martino – avere udienza da questo grande maestro dell’arte musical-letteraria. I conferimenti del Lunezia, destinati ad autori di così alto profilo, impreziosiscono il palmares e l’antico spirito della manifestazione. La motivazione del Prof. Paolo Talanca è espressione del nostro impegno”. |
Sin dalla sua nascita nel lontano 1996, l’intento del Premio Lunezia è sempre stato quello di valorizzare l’arte della canzone come esclusiva forma di letteratura; una letteratura differente da quella poetica, da quella in prosa o da quella teatrale; una letteratura musicale, quindi un’espressione musical-letteraria.
Sin dal suo primo vagito, dunque, la manifestazione voleva celebrale soprattutto chi fosse in grado di usare la parola (nella musica, inscindibilmente) come veicolo di rappresentazione dell’immaginario, testimonianza di un sentire storico, rispecchiamento in alcuni versi o passaggi che avessero la forza di diventare modi di dire, identità di un Paese tramite un atto linguistico, e la celebrazione di quest’atto attraverso l’opera. Per tutte queste particolarità, Claudio Lolli è sempre stato uno degli artisti di riferimento per il Premio Lunezia, soprattutto in rappresentanza di uno dei generi più affascinanti della popular music: la canzone d’autore. Lolli, letterario fino al midollo, con la sua poetica, con i suoi zingari felici, col radar che invitava a disoccupare le strade dai sogni in un controverso 1977, con le ballate intrise di rivisitazioni e citazioni letterarie, ha usato il codice linguistico della canzone da uomo del proprio tempo, sempre cosciente della forza della parola nella musica. Sempre autentico, per di più, in ballate anche amare come «Io ti racconto» o «Morire di leva» e molte altre, Lolli è riuscito a non cedere alle sirene pop, che impongono una falsa felicità per sedurre l’industria, quando ancora l’industria discografica c’era ed era forte, potente. Così facendo, il cantautore bolognese è riuscito a preservare un’esclusività d’autore che ha proposto in ogni momento della carriera come proprio modo di fare, indifferente alle necessità mercantili; e lo ha fatto con uno sguardo lucido, rilevando paradossi dei giorni cantati, senza mai piegarsi all’ideologia priva di senso critico, come troppa canzone d’autore faceva. Dunque il Premio Lunezia alla Carriera 2017 non potrebbe andare a un cantautore più rappresentativo per l’arte musical-letteraria, vista come necessità espressiva con cui indagare l’essere umano e la società, e non come oggetto industriale o gesto ruffiano per rassicurare gli ascoltatori. |
Non è di maggio questa impura aria
che il buio giardino straniero fa ancora più buio, o l’abbaglia con cieche schiarite… questo cielo di bave sopra gli attici giallini che in semicerchi immensi fanno velo alle curve del Tevere, ai turchini monti del Lazio… Spande una mortale pace, disamorata come i nostri destini, tra le vecchie muraglie l’autunnale maggio… Analisi Musical-Letteraria di Paolo Talanca |