Senise Inaugurata Sabato 02 Dicembre la Mostra Museo Migranti
Bambini – storie di viaggio, di speranza e di filo spinato,un filo spinato che colpisce i nostri cuori
Sabato 02 Dicembre alle ore 10:30 presso l’antico complesso adiacente la Chiesa di San Francesco a Senise è stata inaugurata la mostra Museo Migranti dal titolo”Bambini – storie di viaggio, di speranza e di filo spinato”
La mostra racconta attraverso un percorso di installazioni video la storia di 5 bambini Akmed,Aziz,Esrom,Jon,Saher,si passano il testimone nel raccontare un viaggio interminabile dal quale emergono degli elementi simbolici che segnano la presenza costante di limiti e confini:una corda,una catena,un filo spinato ed una linea di fuoco.
Riflettere sulla condizione di sofferenza,tortura,pericoli dei viaggi in mare, maltrattamenti e sofferenze,fuga da guerre e persecuzioni,la mostra Mumi Museo Migranti vuole far riflettere tutti noi sull’importanza dell’accoglienza,sull’importanza di aiutare questa povera gente, sono persone e non numeri, di come tanti bambini siano morti in mare e di quanti soffrono,separati dalle famiglie,abbandonati nei campi,in attesa che un familiare li vada a riprendere.
Un viaggio emozionante che arriva dritto al cuore del visitatore che non può rimanere impassibile di fronte alla tragedia umana ed al dolore, guardare quella macchinina rossa che per Esrom significava la libertà,la custodiva come un piccolo tesoro,impaurito che potesse perderla o che qualcuno potesse portargliela via.
Una riflessione che ci fa comprendere l’importanza della semplicità, della libertà e di quanto siamo fortunati a vivere da questa parte del mondo, e che con l’avvicinarsi del Natale dovrebbe farci riflettere anche su questa società consumistica.
Accogliere ed aiutare queste persone è un gesto di grande umanità e carità, sono delle persone proprio come noi,non dei numeri ammassati in campi di reclusione in attesa di compiere un viaggio della speranza che in alcuni casi potrebbe risultare fatale.
La mostra, che resterà aperta fino all’8 dicembre, raccoglie le storie di bambini che da soli, o insieme alla loro famiglia, fuggono da guerre e miseria.
Raccontate con le installazioni dei video artisti di Studio Azzurro, sulla base dei reportage che i giornalisti Valerio Cataldi e Francesca Mannocchi hanno realizzato in questi ultimi anni sui confini d’Europa: la Libia, la Serbia, il Mediterraneo, il Libano, la Turchia.
Commoventi le parole del sindaco di sensi Rossella Spagnuolo,molto emozionata dopo aver visionato la mostra ha detto:
“La mostra tocca le corde nel nostro cuore “Mostra” riflettiamo siamo arrivati alla mostra,a dover mostrare, che è doveroso ma portiamo in giro reperti,sono gli oggetti personali di persone morte,sono gli oggetti che raccontano le vite di persone umane che non ci sono più. Prendiamo come esempio il 03 Ottobre,giornata mondiale della commemorazione delle vittime dei naufragi,potremo continuare ad elencarli,anche soltanto una vita,bambina respinta al confine croato in serbia ha sbagliato binario ed è stata investita dal treno.
Guardando la macchinina rossa di Esrom penso alle tante macchinine rosse che ha mio figlio,Esrom cercava soltanto la libertà ed una vita serena lontano dalla guerra,invece ha trovato la morte in mare, la mostra deve essere una occasione per riflettere dobbiamo soffermarci sulla realtà e sulla grande tragedia umana,riflettere su quello che stiamo vivendo perché ci appartiene,l’europa comincia a Lampedusa,abbiamo un diritto umano e costituzionale di salvare le vite. Auspico che la mostra colpisca il cuore di tutti noi e non solo,e possa portare tra la gente il senso umanitario della tragedia”.
Angelo Chiorazzo fondatore Auxilium presidente Associazione Giovane Europa:
“Portare la mostra del Mumi qui a Senise è un’omaggio per la nostra comunità, per tutti i giovani studenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Lavorare nel settore dell’immigrazione è molto difficile e faticoso, ci sono poche occasioni nelle quali si possono avere delle soddisfazioni,la soddisfazione più grande è negli occhi dei bambini che vengono accolti ed aiutati.
La storia di emigrazione del nostro paese rappresenta un po’ la storia di Sira,emigrare per cercare un futuro migliore,che dopo 5 anni è tornato in Mali,lavora come operatore in un centro auxilium, fare qualcosa in mali perché Sira possa tornare li da lavoratore e vivere con la sua famiglia, non e’ una guerra di religione,come raccontano. Bisogna abbattere le barriere e vivere in pace con gli altri popoli, come ci insegna Papa Francesco”.
Don Gianluca Bellusci “la chiesa cattolica con il suo pontefice Papa Francesco,noi ministri i laici siamo da questa parte,dalla parte degli ultimi ed il giudizio morale chiaro siamo dalla parte dei volti e delle storie di questi bambini e bambine, accogliere queste persone”.