SENISE prorogata fino al 05 Gennaio 2018 la mostra “Bambini storie di viaggio,di speranza e di filo spinato
Dopo il grande successo di pubblico, la partecipazione di tante scuole, di tanti turisti e di cittadini, Angelo Chiorazzo, presidente dell’associazione Giovane Europa e fondatore della società cooperativa sociale Auxilium, ha chiesto al giornalista Valerio Cataldi, presidente dell’Associazione MUMI (Museo Migranti), di poter prorogare fino al 5 gennaio 2018 la permanenza della mostra a Senise, in Basilicata, intitolata: “Bambini, storie di viaggio, di speranza e di filo spinato”.
Una mostra altamente significativa, che dopo essere stata presentata a ottobre presso la Camera dei Deputati dalla Presidente Laura Boldrini, si mette in viaggio per toccare le principali città italiane. Ultima tappa Bruxelles, dove gli europarlamentari saranno chiamati a prendere impegni sul tema immigrazione.
Il percorso dell’esposizione si compone di due parti: una spoon river degli oggetti appartenuti alle 368 vittime del barcone naufragato a Lampedusa e quattro installazioni multimediali (curate dallo Studio Azzurro di Milano) che raccontano la storia di cinque bambini migranti.
Ogni oggetto racconta la storia di una persona, vi sono anelli e bracciali, telefonini, schede, sim, Vangeli, libri di preghiera, il corano, crocifissi con vicino sacchetti di terra dell’Eritrea (quest’ultima pratica ricorda la storia di emigrazione degli italiani negli anni 60-70 quando ci si allontanava dalla terra natia in cerca di fortuna e si portava con sé un piccolo pezzo di terra in un sacchetto).
Le storie di 5 bambini : Akhmed, Aziz, Esrom, Jon e, Saher raccontano di un viaggio interminabile, dal quale emergono elementi simbolici, che segnano la presenza costante di limiti e confini. C’è una corda, una catena, un filo spinato ed una linea di fuoco. Ogni dramma è raccontato dal reading musicale di attori come Francesco Pannofino.
Un viaggio emozionante che arriva dritto al cuore del visitatore. Quel filo spinato trafigge e colpisce il nostro cuore. Un cuore che non può’ rimanere impassibile di fronte al dolore ed alla sofferenza, al viaggio della speranza, a tutti i pericoli, ai maltrattamenti e alle sofferenze che questa povera gente ha dovuto subire.
La mostra raccoglie le storie di bambini che da soli, o insieme alle loro famiglie, fuggono da guerre e miserie, sulla base dei reportage che i giornalisti Valerio Cataldi e Francesca Mannocchi hanno realizzato in questi ultimi anni sui confini d’Europa: la fascia blu del Mediterraneo e oltre la Libia, la Serbia, il Libano, la Turchia e tanti altri paesi dell’Africa desertica, per noi lontanissima.
In prossimità del Natale queste storie devono farci riflettere. Perché nessuno può e deve considerare i migranti come dei numeri. Sono persone. Uomini e donne che vivono drammi più grandi di loro e nessuno, sia a titolo privato che istituzionale, può voltare semplicemente lo sguardo altrove.
Tutti dovremmo chiederci cosa è possibile fare per aiutare questa povera gente, anche se, per la complessità del fenomeno, occorrono risposte meditate e concrete.
I piccoli martiri della mostra per essere felici si accontentano di poco: qualche giocattolo trovato negli scarti scaricati dai camion nei campi profughi ed il sogno di una vita serena con la propria famiglia.
Quella teca dove il tempo si è fermato, racchiude, ancora oggi, i sogni e le speranze mai realizzati di tanti piccoli e grandi uomini e donne. Su tutto sembra aleggiare il silenzio. Un silenzio assordante che fa rumore. Tanto rumore.
La mostra sarà visitabile su prenotazione tutti i giorni dalle ore 10:00/12:00 – 16:00/19:00
Per informazioni e visite guidate contattare Francesco Amendolara al numero:335-6519563