Anno del cibo, il 4 agosto la notte bianca del cibo italiano
Lanciamo da qui l’idea della notte bianca del cibo italiano. Si terrà il 4 agosto 2018. Lo ha annunciato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina nel corso della presentazione presso il ministero dei Beni culturali e del Turismo dell’anno del cibo 2018. “Il 4 agosto 1820, ha spiegato Martina, “nasce Pellegrino Artusi. Bisogna riconoscere a lui di aver fatto un pezzo dell’identità italiana. I musei, le piazze, i ristoranti, le attività pubbliche e private possono immaginare percorsi che rendano evidenti quanto ci sia di straordinario nel cibo italiano”. Anche Franceschini, padrone di casa alla presentazione, ha lanciato un’idea: quella di creare l’hashtag #ilmiopiattopreferito per accompagnare sui social questo anno della tradizione enogastronomica italiana. “Io ovviamente voterò sua maestà la salama da sugo”, ha scherzato il ministro della cultura.
FRANCESCHINI: “CIBO È PARTE DELLA STRATEGIA TURISTICA”
Il ministro Franceschini ha detto di essere presente oggi “più come ministro della cultura che come ministro del turismo”. I nostri prodotti tipici, ha detto il ministro, “sono un pezzo della cultura italiana e delle identità locali. Valorizzare questo patrimonio enorme è una delle strategie che il paese deve seguire. Ogni borgo ha una sua tradizione unica”. Tutto questo, ha proseguito Franceschini, “sta dentro il lavoro fatto in questi anni con il piano strategico del turismo. L’Italia punta infatti su “un turismo capace di rispettare le nostre città d’arte e capace di vivere un’esperienza. E il cibo fa parte di questa strategia. L’anno del turismo lento nel 2019 metterà a sistema tutte le nostre peculiarità. Cultura e identità locali”.
MARTINA: “DISTRETTI DEL CIBO STRUMENTI PER SALTO DI QUALITA’ NEI TERRITORI”
Il ministro delle Politiche agricole ha voluto ringraziare Franceschini che “ha avuto l’intuizione della prima proposta di questo anno. Noi abbiamo collaborato nel solco di Expo e abbiamo immaginato che il 2018 diventasse proprio un anno in cui sviluppare idee concepite durante Expo”. Per Martina occorre “interpretare questi eventi con la forza della straordinarietà dell’esperienza enogastronomica italiana. Questo è un modo di essere Paese e di essere distintivi e non omologati. Coerenti con questo, ci mettiamo a disposizione”. Martina ha anche ricordato i passi prodotti insieme col ministero dei Beni culturali. “Abbiamo prodotto passi insieme, come la legge sull’enoturismo”. E ha concluso: “I distretti del cibo sono lo strumento per fare il salto di qualità nei territori”.