Mibact, ripartito per il 2018 un milione di euro per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale
Il Mibact ha ripartito un milione di euro, di cui si autorizzava la spesa con la legge di bilancio 2018, per rafforzare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Le risorse sono destinate al funzionamento di enti creati o partecipati dallo stesso Ministero. Sette gli enti destinatari.
Tra questi: la Fondazione Real Sito di Carditello, la Fondazione FS Italiane, il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, il Museo Nazionale dell’emigrazione italiana, la Fondazione Ente Ville Vesuviane, la Fondazione Aquileia e la Fondazione Biblioteca di archeologia e storia dell’arte.
Gli enti dovranno presentare, entro il 30 giugno dell’anno successivo all’attribuzione delle risorse, una relazione su come esse siano state utilizzate.
LA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE
La Fondazione Real Sito di Carditello riceve il contributo più ingente con 300 mila euro. Alla Fondazione FS Italiane vengono, invece, assegnati 250 mila euro e al Consorzio delle Residenze Reali Sabaude 100 mila euro.
La Fondazione Biblioteca di archeologia e storia dell’arte riceve un contributo di 200 mila euro. Il Mibact è stato autorizzato, con legge di bilancio 2018, a costituire la Fondazione. Essa gestirà la Biblioteca di archeologia e storia dell’arte di Roma.
Un contributo di 50 mila euro è assegnato invece alla Fondazione Ente Ville Vesuviane, alla Fondazione Aquileia e al Museo Nazionale dell’emigrazione italiana. Il Museo è frutto dell’Accordo di valorizzazione tra il Ministro dei beni culturali, dal Presidente della Regione Liguria e dal Sindaco del Comune di Genova. L’accordo era stato sottoscritto nel gennaio scorso.
LE RISORSE
Le risorse sono state stanziate dalla legge di bilancio 2018. Essa ha previsto, infatti, uno stanziamento di un milione di euro per il 2018 e di 500 mila euro annui a partire dal 2019. Tale somma assicurerà il funzionamento dei soggetti giuridici creati o partecipati dal Ministero dei beni culturali per rafforzare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. La norma si era resa necessaria dato che, in più occasioni, la Corte dei Conti aveva sollevato perplessità in merito ai finanziamenti a soggetti di questo tipo. Soprattutto era stato rilevato come il finanziamento venisse realizzato in assenza di uno specifico capitolo di bilancio.
È il Codice dei beni culturali e del paesaggio (art. 112, comma 5) a prevedere la costituzione presso il Ministero dei beni culturali di soggetti giuridici per finalità di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Il Codice dispone, infatti, che “lo Stato, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali” possono stipulare accordi per definire strategie e obiettivi comuni di valorizzazione. Gli accordi possono riguardare anche l’elaborazione di piani strategici di sviluppo culturale e programmi. Per queste ragioni, Stato, regioni e altri enti pubblici possono costituire “nel rispetto delle vigenti disposizioni, appositi soggetti giuridici cui affidare l’elaborazione e lo sviluppo dei piani”.