Al forum di Wpp Italia e TEH Ambrosetti tutto sui Millennials
Classico appuntamento autunnale al Magna Pars di Milano col Forum Wpp/Teh Ambrosetti – ‘Il ruolo della comunicazione per la società di domani – Generare valore e cambiamento culturale’.
L’incontro stavolta è stato all’insegna dell’approfondimento sul target emergente. Tappa finale del percorso annuale dell’Advisory Board Wpp/The European House – Ambrosetti, il focus della mattinata di analisi e dibattito ha riguardato i Millennials.
Inedita padrona di casa è stata Ilaria D’Amico, abile e pronta nel creare un ponte logico tra interventi, panel, testimonianze. Ha introdotto il confronto tra relatori, salutando gli ospiti, il country manager Massimo Costa: “Siamo un Paese tendenzialmente vecchio, abbiamo una quota di persone delle nuove generazioni più contenuta che in altri Paesi, ma gli sviluppi in arrivo sono ineluttabili.
Anche noi dovremo fare i conti con gli effetti di un mutamento, non solo generazionale, che mai – nella mia esperienza – era stato così profondo e gravido di conseguenze per la società, se non nel 1968”.
Per Costa i grandi gruppi multinazionali padroneggiano già, per forza di cose, le dinamiche di cambiamento innescate dalle nuove abitudini della fascia di consumatori e viventi ‘emergente’.
“Ma ci sono aziende che comunicano e ragionano ancora seguendo modelli molto simili a quelli anni ottanta, molto televisivi e non abbastanza ‘social’.
Valerio De Molli, managing partner di The European House ha ricordato il senso dell’iniziativa condotta assieme a Wpp – al settimo anno – illustrando agli oltre 250 imprenditori e manager presenti il lavoro svolto dai membri dell’Advisory Board Wpp Italia nel 2018.
La prima parte del Forum Wpp è stata dedicata ai nuovi paradigmi che emergono dall’analisi dei comportamenti dei Millennials nei mercati di beni e servizi. Federico Capeci, ceo di Wpp Kantar Insights Italia, ha presentato la sua analisi sui nati tra il 1982 e il 1997, chiedendosi se per dialogare con loro sia necessaria una nuova tipologia di marketing.
L’acronimo STILE, che lancia come keywords Sharing, Trasparenza, Immediatezza, Libertà, Esperienza suggerisce le linee guida da seguire non solo nella comunicazione.
Marco Costaguta, Presidente di LTP, è andato oltre, proponendo una analisi comparativa tra i Millennials e la Generazione Z, quella dei giovani nati dal 1998 in avanti, già molto diversi nei loro consumi.
Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, ha condiviso l’esperienza di contatto della sua azienda con i giovani adulti.
Nel caso della distribuzione, non è infrequente che siano ancora i genitori baby boomers a fare la spesa per la fascia più precaria e giovane dei millennials.
Cristina Scocchia, amministratore delegato di Kiko, ha presentato i risultati di una ricerca condotta sulle ragazze Millennials, elaborando una suddivisione di questo gruppo in quattro sottogruppi, cruciale per comprendere meglio in quale direzione andranno i loro consumi nei prossimi anni.
Le donne millennials, nel caso della ricerca Kiko, dimostrano un forte grado di autonomia e iniziativa.
Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky Italia, ha analizzato l’evoluzione delle produzioni video per i Millennials, la prima generazione che segue i programmi televisivi da altri schermi.
Lorenzo Sironi, senior marketing director Italia del Gruppo Campari, ha invece presentato un caso in cui i Millennials italiani hanno portato una abitudine italiana – l’aperitivo – in tutto il mondo, con prodotti innovativi che hanno contribuito a creare un vero e proprio “nuovo rito”.
L’attenzione si è quindi spostata sulle competenze dei Millennials, con gli interventi di Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia, di Danilo Taino, editorialista del Corriere della Sera, e di Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia.
Quest’ultimo ha presentato i programmi di formazione al ‘coding’ avviati dalla sua azienda per avere anche in Italia un sufficiente numero di giovani in grado di scrivere i codici degli algoritmi, alla base di ogni proposta innovativa.
Dopo i membri dell’Advisory Board di Wpp Italia, hanno preso la parola i Millennials. Julian Melchiorri, fondatore di Arborea, ha presentato la sua visione e la sua attività di tecno-biochimico.
Matteo Sarzana, general manager di Deliveroo Italia, ha parlato dell’evoluzione del lavoro dovuta al moltiplicarsi delle app che offrono servizi. Giuseppe Stigliano, executive director di AKQA Europe, ha presentato il suo decalogo per un retail 4.0, contenuto in un libro che ha appena pubblicato con il professor Kotler. Vittoria Gozzi, Presidente di WyLab, ha presentato il suo incubatore di start up nel settore dello sport.
Infine, Matteo Polistina di The European House – Ambrosetti ha presentato “The Peres Heritage Initiative”, premio destinato a giovani imprenditori, attivisti, ricercatori o innovatori sociali che si sono distinti per gli eccellenti risultati raggiunti in ambiti affini all’attivismo politico e umanitario di Shimon Peres.
Sofia Viscardi e Gabriele Salvatores hanno concluso il Forum con un confronto sulle modalità di creazione dei contenuti delle loro generazioni: una importante occasione per misurare le distanze e i punti di contatto tra persone che si esprimono attraverso il video e la scrittura.
Costa: Wpp Italia va bene, seconda solo a UK in termini di crescita
“Non siamo preoccupati tanto di come finirà il 2018. Che la crescita del mercato sia l’1,8% o il 2% alla fine non cambia molto. Il vero problema, è capire come inizierà e proseguirà il 2019″. In margine al Forum, Massimo Costa ha parlato così della fase attuale del mercato.
La situazione d’incertezza però, non ha inciso sull’andamento del gruppo in Italia. Che nel 2018 crescerà di almeno il 5-8%, rispetto ai 500 milioni di dollari di ricavi dell’anno passato.
“La cosa più importante – ha rimarcato il manager – è che questo avvenga ormai costantemente da cinque o sei anni, con un 30% di crescita complessiva del nostro fatturato”.
Costa si è dichiarato orgoglioso del fatto che il nostro Paese rimanga ancora nella top ten dei mercati più importanti per Wpp e, in particolare, che sia quello che cresca di più in Europa dopo la Gran Bretagna.
La voce attiva più importante, in questo trend positivo, sono i clienti che decidono di affidare al gruppo tutta la gestione della comunicazione. In questo contesto, quello di Conad è solo l’ultima di dieci partnership inaugurate negli ultimi anni.
Non è chiuso il capitolo acquisizioni. “Stiamo trattando con quattro agenzie operative sul mercato dei digitale e dei servizi eCommerce, ma nei prossimi mesi sarà prioritario definire le armonie e le alchimie con cui sistemarci nel Campus, in un processo progressivo di trasferimento che dovrebbe concludersi il prossimo autunno”.
Costa ha pure dichiarato che il processo di riorganizzazione del gruppo, all’insegna del ringiovanimento e della diversity, non è affatto concluso: “Le nostre agenzie devono affidarsi a professionisti dotati della cultura e delle competenze più in linea con questa fase di forte cambiamento”.