Nomine Asl e Arpab, M5s: forzatura abnorme della Giunta
“Proprio in materia di sanità e ambiente si sono consumate le peggiori sciagure a cui questa terra abbia mai assistito, con tanto di arresti tra politici e funzionari, e disastri ambientali senza precedenti”
Nella tarda serata di venerdì 16/11, si è consumato il colpo di coda finale della Giunta regionale delle Basilicata che ha sancito le nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie di Matera e Potenza, dell’Azienda San Carlo, e dulcis in fundo la conferma alla guida dell’Arpab di Edmondo Iannicelli.
Parlare di questione di opportunità è il minimo sindacale, non fosse altro che proprio in materia di sanità e ambiente si sono consumate le peggiori sciagure a cui questa terra abbia mai assistito, con tanto di arresti tra politici e funzionari, e disastri ambientali senza precedenti”.
E’ quanto affermano i consiglieri regionali del Movimento cinque stelle Gianni Leggieri e Giovanni Perrino.
“Abbiamo chiesto con forza – aggiungono – che le nomine fossero affidate alla prossima Giunta regionale ma l’epilogo, a causa del rinvio ostinato della data delle elezioni, è stato dei peggiori.
Una forzatura abnorme da parte della Giunta targata Franconi, assessore alla sanità prestata al ruolo di presidenza per i noti impedimenti del sospeso Pittella, finita sotto indagine della Procura di Potenza assieme agli assessori Luca Braia, Carmine Miranda Castelgrande, Roberto Cifarelli e Francesco Pietrantuono.
I magistrati potentini hanno ipotizzato il reato di abuso d’ufficio per le nomine nelle aziende sanitarie lucane disposte dalla Giunta Regionale il 22 gennaio 2018, che hanno prodotto i commissari Pietro Quinto e Giovanni Chiarelli, finiti rispettivamente in custodia cautelare e ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta ‘Il Suggello’”.
“Così come ci lascia interdetti – affermano ancora Leggieri e Perrino – la riconferma di Edmondo Iannicelli alla guida dell’Arpab, protagonista della massiccia campagna di assunzioni interinali all’interno dell’ente.
La nuova Giunta si troverà, quindi, in eredità dei direttori generali che potrebbero non essere idonei a conseguire linee programmatiche completamente diverse da quelle che hanno prodotto simili scenari.
In ultimo non possiamo non considerare che questo gran da farsi si consuma senza che sia stata ancora fissata una data per le elezioni regionali, nel tentativo disperato del Pd di recuperare consensi e fortificare, ove possibile, il radicamento di un potere che ha ridotto la Basilicata a terra di malaffare e disastri ambientali.
I lucani sapranno comunque distinguere tra chi fa i loro interessi e chi continua a fare gli interessi di pochi”.