PARCO POLLINO, VICEPRESIDENTE FIORE SU BIODIVERSITÀ
“La biodiversità è l’elemento fondante di una agricoltura che si vuole inserire nei mercati privilegiando la tipicità, la salute dei consumatori e la sicurezza alimentare”, lo ha affermato il vicepresidente del Parco nazionale del Pollino; Franco Fiore, nel corso di una tavola rotonda tenutasi a Matera per la XI giornata della Biodiversità regionale.
Fiore ha poi presentato i prodotti del Parco: “il Parco del Pollino, ha detto, è uno scrigno di biodiversità del mondo agricolo, abbiamo la melanzana rossa, il fagiolo poverello, la patata bianca le lenticchie, e tanto altro così come tanti sono i prodotti IGP e DOP di questi territori.
Meritano menzione i vini DOC che si stanno inserendo sui mercati quali il Guarnaccino di Chiaromonte e il Grottino di Roccanova il cui vitigno viene anche coltivato nei territori del Pollino”.
Naturalmente, il vicepresidente, ha tenuto a precisare che l’individuazione e la coltivazione di tante specie agricole è frutto della stretta collaborazione fra Parco Nazionale del Pollino e Alsia.
Le tante varietà cerealicole, orticole e frutticole censite, ha detto sono state iscritte nel repertorio regionale delle biodiversità di Basilicata.
Ha ricordato poi che è stato creato il catalogo degli antichi fruttiferi, sono stati creati campi sperimentali dove sono stati innestati gli antichi frutti per non permetterne la estinzione e per garantirne produzioni di nicchia, sono stati seguiti tanti agricoltori nei processi di coltivazione delle biodiversità, ad esempio il pero pastore della valle del Frido, identificato dall’Alsia, è stato presentato quale biodiversità frutticola alla fiera internazionale del contadino (Fico)di Bologna.
Sono stati creati gli itinerari della biodiversità agricola e alimentare del Parco Nazionale del Pollino.
Sono stati riconosciuti gli agricoltori custodi.
È stata istituita la Comunità del cibo e delle biodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’area sud di Basilicata che ha la finalità di coordinare azioni specifiche, quali quelle che riguardano il progetto degli itinerari della biodiversità coinvolgendo tutti i soggetti attori , protagonisti del progetto.
“Agricoltura che si basa su biodiversità, valorizzazione di risorse naturalistiche, turismo sostenibile sono fattori essenziali per lo sviluppo dell’economia dei nostri luoghi, ha sostenuto Fiore, la regione Basilicata, ma anche le altre regioni del Sud, devono portare avanti politiche che vanno in tale direzione.
È chiaro che nel momento in cui si garantisce la tutela delle biodiversità agricole e si giunge alla produzione è indispensabile garantire la sostenibilità economica, sociale e culturale delle coltivazioni.
Bisogna stimolare i giovani ad avvicinarsi a queste forme di attività lavorativa, bisogna sostenere le micro filiere che garantiscono economia in loco, bisogna creare un marchio delle biodiversità ed esportare al di fuori dei confini del Parco progetti quale quello degli itinerari della biodiversità.
Il progetto degli itinerari della biodiversità unito a percorsi gastronomici e di turismo sostenibile è fonte di economia. La comunità del cibo e gli agricoltori custodi operano in questa direzione.
Gli agricoltori e allevatori custodi dispongono di App per la proposta delle specificità presenti, agli stessi viene assegnata una targa da esporre nelle loro aziende, annualmente uno degli stessi viene premiato.
Il 2018 è l’anno del cibo italiano, l’Italia si è proposta oltre che con le sue risorse paesaggistiche e le bellezze artistiche anche con i suoi cibi, stimolando l’interesse di tanti visitatori provenienti da tutti i paesi del mondo.
La Basilicata è una regione nella quale più del 30% del territorio è interessato da aree protette: parchi regionali, parchi nazionali, riserve naturali, oasi faunistiche, siti di interesse comunitario con tante risorse naturalistiche e tante biodiversità del mondo agricolo: vanno utilizzate nel giusto modo.
E l’agricoltura che si basa sulle biodiversità assume un duplice e rilevante significato: da un verso rappresenta e racconta la storia e l’identità dei luoghi da un altro è elemento essenziale per la tutela del territorio e per evitare lo spopolamento delle aree rurali”.