Disabilità, Mollica: comprendere i disagi dovere primario
Per il consigliere bisogna “operare per ridurre le distanze tra istituzioni pubbliche e vita reale e confrontarci per capire quale percorso intraprendere per sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di favorirne l’integrazione e l’inclusione”
“Comprendere quali problematiche e quanti disagi un cittadino con diverse abilità può incontrare nella propria quotidianità, è dovere primario di un rappresentante delle istituzioni”.
È quanto afferma il consigliere regionale Francesco Mollica nella “Giornata Internazionale delle persone con disabilità”, un appuntamento proclamato dall’Onu nel 1981 per promuovere i diritti e il benessere dei disabili e la loro inclusione nella vita politica, sociale, economica e culturale.
“Oggi – continua Mollica – c’è la necessità di un’integrazione dei diversi livelli dell’agire politico per garantire risposte efficaci nel segno delle pari opportunità tra le persone e dare nuovo impulso a quanto già approvato, sotto la mia reggenza di presidente del Consiglio regionale, con la legge regionale numero 10 del 2017 attraverso cui il Consiglio regionale ha fatto una scelta ben precisa indirizzando una parte significativa, il 30 per cento delle risorse derivanti dalla riduzione delle indennità dei consiglieri e dei vitalizi, proprio alla organizzazione di eventi per la giornata mondiale della disabilità”.
A parere di Mollica “la disabilità non è una condizione estranea alla società. Ne fa parte, è la società. Se lavoriamo tutti insieme, associazioni e istituzioni, in questo senso le persone diventano una risorsa per la società.
Questa due giorni, organizzata dal Consiglio regionale, prima il 3 e poi il 9, deve rappresentare uno stimolo per il futuro. L’impegno per eliminare tutto ciò che non ‘include’ le persone deve essere costante.
Dobbiamo continuare a operare per ridurre le distanze tra istituzioni pubbliche e vita reale e confrontarci per capire quale percorso intraprendere per sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di favorirne l’integrazione e l’inclusione”.