Aggressione ad una manifestante al comizio della Lega
Matteo Salvini era da poco salito sul palco in piazza del sedile, di fronte al palazzo di Città, per il suo intervento alla presenza di una folla che lo acclamava quando, un gruppo di contestatori dal fondo della piazza ha alzato uno striscione (“non tutto il sud dimentica”) ed alcuni cartelloni per protestare contro il ministro dell’Interno.
Le accuse rivolte al leader della Lega riguardavano le parole rivolte dai vari componenti del “carroccio” nei confronti della popolazione del sud Italia nonché per la politica posta in essere dal Governo sul delicato tema dell’immigrazione.
Come da più classico dei copioni l’obiettivo dei manifestanti era quello di far sentire il proprio dissenso e lo hanno fatto con cori, fischi ed inneggiando slogan. Immediata però è giunta la reazione del ministro che rivolgendosi a quel gruppo di “comunisti”, come li ha definiti il titolare del Viminale, ha smorzato le proteste.
Non tutti i presenti alla manifestazione per sostenere Salvini però hanno gradito di buon grado la presenza dei contestatori. Da qui sono nati dei diverbi che sono sfociati in uno scontro fisico che ha visto un soggetto presente in piazza aggredire una manifestante mettendogli le mani al collo e spingendola, facendola cadere al suolo.
Pronto l’intervento delle forze dell’ordine che hanno allontanato l’uomo e che hanno cerato una sorta di cordone per dividere le diverse fazioni.
Il leader del carroccio respinge al mittente le accuse di essere causa del clima di odio che si sta vivendo in Italia in questo momento, dichiarando – a dire il vero prima del comizio, a diretta domanda della stampa – “se a Potenza c’è umidità tanto è sempre colpa del ministro Salvini”.
ufficiostampabasilicata.it
Di seguito l’intervista ai manifestanti