Il web è prezioso: viviamolo come bene comune, i 10 punti della Carta di Assisi
Sarà presentata oggi venerdi’ 03 maggio nella sede della Fnsi a Roma la Carta di Assisi, “manifesto internazionale contro i muri mediatici e l’uso delle parole come pietre”, spiega in una nota la Sala Stampa della Basilica San Francesco di Assisi.
L’evento vede coinvolti giornalisti, associazioni, religiosi, intellettuali e cittadini, “a salvaguardia della buona informazione e del linguaggio improntato al rispetto, alla veridicità e alla responsabilità”.
Per l’occasione interverranno l’Imam della Grande Moschea di Roma, Saleh Ramadan Elsayed, la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, e il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti. L’incontro sarà moderato da Roberto Natale, coordinatore del Comitato scientifico di Articolo 21.
Presenti tra gli altri il prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, il direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, il direttore della Sala Stampa della Basilica di San Francesco d’Assisi, Padre Enzo Fortunato, il responsabile comunicazione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Gian Mario Gillio, il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, il segretario generale della Società San Paolo, Don Stefano Stimamiglio, e il direttore di Articolo 21, Paolo Borrometi.
Sarà presentato il volume ‘Carta di Assisi. Le parole non sono pietre’, edizione San Paolo, con il decalogo e il commento di autorevoli esponenti del mondo dell’informazione.
“La carta di Assisi unisce le differenze – ha dichiarato il Presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti -.
È un documento che coinvolge, non solo i giornalisti, ma uomini e donne della società civile che non intende assistere all’inquinamento delle coscienze. Un’azione quotidiana contro l’innalzamento dei muri”.
“Per la prima volta nella storia del nostro Paese i rappresentanti delle tre fedi monoteiste sottoscriveranno questo protocollo deontologico – ha dichiarato padre Enzo Fortunato -.
Un decalogo di principi teso a contrastare il pericoloso diffondersi dei discorsi d’odio nella comunicazione. Dire no all’imbarbarimento del dibattito pubblico e mettere in rete fra loro tutte le voci che vogliono fermare questa spirale di violenza”.
L’elenco completo, in aggiornamento, di chi ha aderito alla “Carta di Assisi” è disponibile sul sito articolo21.org.
Ecco tutti i punti del decalogo:
1 – L’ostilità è una barriera che ostacola la comprensione. Nel rispetto del diritto-dovere di cronaca e delle persone occorre comprendere. Scriviamo degli altri quello che vorremmo fosse scritto di noi.
2 – Una informazione corretta lo è sempre, sono la fiducia e la lealtà a costruire una relazione onesta con il pubblico. Non temiamo di dare una rettifica quando ci accorgiamo di aver sbagliato.
3 – Difendiamo la nostra dignità di persone, ma anche quella altrui, fatta di diversità e differenze. Tutti hanno diritto di parlare e di essere visibili. Diamo voce ai più deboli.
4 – Costruiamo le opinioni sui fatti e quando comunichiamo rispettiamo i valori dei dati per una informazione completa e corretta. Dietro le cifre ci sono gli esseri umani. Impariamo il bene di dare i numeri giusti.
5 – Se male utilizzate, le parole possono ferire e uccidere. Ridiamo il primato alla coscienza: cancelliamo la violenza dai nostri siti e blog, denunciamo gli squadristi da tastiera e impegniamoci a sanare i conflitti. Le parole sono pietre, usiamole per costruire ponti.
6 – Facciamoci portavoce di chi ha sete di verità, di pace e di giustizia sociale. Quando un cronista è minacciato da criminalità e mafie, non lasciamolo solo, riprendiamo con lui il suo viaggio. Diventiamo scorta mediatica della verità.
7 – Con il nostro lavoro possiamo illuminare le periferie del mondo e dello spirito. Una missione ben più gratificante della luce dei riflettori sulle nostre persone. Non pensiamo di essere il centro del mondo.
8 – Internet è rivoluzione, ma quello che comunichiamo è rivelazione di ciò che siamo. Il nostro profilo sia autentico e trasparente. Il web è un bene prezioso: viviamolo anche come bene comune.
9 – La società non è un groviglio di fili, ma una rete fatta di persone: una comunità in cui riconoscersi fratelli e sorelle. Il pluralismo politico, culturale, religioso è un valore fondamentale. Connettiamo le persone.
10 – San Francesco d’Assisi operò una rivoluzione, portare la buona notizia nelle piazze; anche oggi una rivoluzione ci attende nelle nuove agorà della Rete. Diamo corpo alla notizia, portiamola nelle piazze digitali.