Mauro Masotti sarà tra gli ospiti del prestigioso festival “Il Federiciano” di Rocca Imperiale.
L’autore di Arpino presenterà la sua ultima fatica letteraria “Considerazioni inopportune”.
Una bella opportunità si prospetta per il poeta laziale Mauro Masotti, che potrà presentare la sua opera “Considerazioni inopportune”, editata dalla Aletti, durante il prestigioso festival “Il Federiciano” di Rocca Imperiale, che si terrà dal 27 luglio al 4 agosto e vedrà la partecipazione di importanti personalità del mondo della cultura su cui vi è al momento il massimo riserbo, anche se sono già stati annunciati i nomi di Gianluca Grignani, non nuovo ai riconoscimenti in campo letterario per la validità dei suoi testi (Premio “Mia Martini” e “Premio Lunezia”) e di Mogol, il più noto autore della musica italiana, accompagnato dal cantautore fondano Gianmarco Carroccia.
Per Masotti, dunque, si apre la porta dell’attività poetica da professionista. Nato a Roma nel 1964, ha insegnato per più di venticinque anni Educazione Fisica e Filosofia e Scienze Umane nelle scuole superiori, e attualmente insegna, ad Arpino, Scienze Motorie e Sportive presso l’IIS Tulliano.
Dall’esperienza lavorativa maturata, è nato il saggio “Le ragioni dell’affermazione dello sport oggi, attraverso un’analisi della società contemporanea”, pubblicato nel 2013 nella collana di saggistica della Aletti.
Ma il suo genere privilegiato resta la poesia, che gli è valsa la pubblicazione di tre raccolte poetiche con la Aletti: “Frammenti di emozioni” nel 2012, “Pensieri scomposti” nel 2017, “La lunga strada della vita” nel 2019.
Di quest’anno è anche l’opera “Considerazioni inopportune“, che presenterà al festival calabrese. Pubblicato nella collana “Il Paese della Poesia” (che omaggia il progetto ideato da Giuseppe Aletti di decorare il borgo di Rocca Imperiale con stele poetiche e realizzare così la dimora ideale per gli amanti della poesia), il libro di Masotti è una rivisitazione della trilogia di testi precedentemente pubblicata.
«Sono testi poetici, riflessioni personali e “considerazioni educative” già prodotte in precedenza, tratte dal mio bagaglio di esperienze accumulate nel corso del tempo, in poco meno di trent’anni di lavoro come docente e in molteplici contesti di formazione più in generale – spiega l’autore -.
Le ragioni che mi hanno indotto a fissare sulla carta alcuni miei pensieri, e questo già dai primi anni novanta del secolo appena trascorso, sono legate alla continua volontà di rimettermi sempre in discussione, di rimescolare e poi rigiocare le “carte in mio possesso”, nella professione così come nella vita, e alla possibilità di ricercare, sempre e comunque, all’interno di me stesso, quell’equilibrio interiore che talvolta ho percepito come instabile, vacillante, troppo precario.
Anche se poi, questa ricerca di una conoscenza interna stabile, non è stata ancora raggiunta definitivamente. E, forse, come è giusto che sia, non lo sarà mai».
Attraverso un linguaggio semplice e discorsivo, si alternano più generi di scrittura, con parole abili nel conquistare chi legge fino ad emozionarlo e spingerlo a cogliere l’essenza della vita, che in estrema sintesi si può racchiudere in un solo concetto: l’amore, in tutte le sue molteplici sfaccettature.
«Questo libro, come i precedenti – conclude Masotti – è il frutto di riflessioni e considerazioni maturate nel corso del continuo e costante confronto con idee, ragionamenti e pensieri di altre persone, alunni, amici, colleghi di lavoro, altri adulti a loro volta portatori di esperienze differenti dalla mia, ma anche di suggestioni ed emozioni assaporate nel corso del tempo e vissute da me con estrema intensità.
L’idea di parteciparle ad un pubblico come quello del festival “Il Federiciano”, particolarmente attento alla poesia, mi inorgoglisce e mi fa gioire. È bello poter pensare di condividere tutto ciò all’interno di uno scenario e di una cornice così particolari, direi magici».