Confartigianato: a Lamezia Terme ultima tappa prima di Matera per il Sud
La sostenibilità continua a essere il filo conduttore del viaggio di Confartigianato in tutti i territori del Sud Italia. Dopo la mobilità, tema centrale del convegno di Cagliari, l’edilizia è stata la protagonista del dibattito di Lamezia Terme tra tanti protagonisti del settore, i piccoli imprenditori del territorio e i big player del mercato energetico, i vertici nazionali di Anaepa Confartigianato Edilizia e quelli delle istituzioni regionali.
Alla convention ha partecipato una delegazione della Confartigianato Basilicata guidata da Antonio Miele e Rosa Gentile. “E’ stata l’ultima tappa di avvicinamento alla Convention del Mezzogiorno 2019, prevista per metà ottobre a Matera” ha detto Rosa Gentile ricordando che sono trascorsi cinque anni dalla Convention che organizzò, in qualità di responsabile per il Mezzogiorno, proprio a Matera per presentare il Progetto Sud 2020.
“Abbiamo sempre pensato a Matera come ad un laboratorio per le piccole imprese del Sud Italia. E’ proprio questa la strada tracciata da Confartigianato per accompagnare il Sud Italia verso un rinascimento economico: cultura, turismo ed innovazione”.
“Nel Mezzogiorno abbiamo un’edilizia che, negli ultimi anni, forse ha sofferto più che altrove. Con questi incontri sul territorio cerchiamo di offrire stimoli per far sì che le nostre imprese, e di conseguenza tutto il nostro Sistema, prendano coscienza degli strumenti oggi a disposizione per riqualificare tutto il settore dell’edilizia.
A Lamezia Terme cercheremo di parlare di sostenibilità dell’edilizia, sia dal punto di vista ambientale, quindi di qualificazione energetica e del territorio, sia dal punto di vista della sostenibilità economica, che poi sarà il tema che ci porterà verso Matera”, ha spiegato Filippo Ribisi, Vicepresidente di Confartigianato con delega al Mezzogiorno.
In Calabria si è parlato dei limiti e delle opportunità per lo sviluppo economico del tessuto imprenditoriale, degli incentivi, delle tecnologie e dei sistemi organizzativi a supporto di un settore che, grazie alla sostenibilità, potrebbe vivere una nuova stagione di crescita dopo anni di profonda crisi economica.
“Le opportunità sono tantissime – ha detto senza mezzi termini il Presidente di ANAEPA Confartigianato Edilizia, Arnaldo Redaelli – Bisogna saperle organizzare, cogliere e attivare nella loro diversa articolazione e secondo le diverse necessità.
Per poter fare queste opere, ovviamente, serve il sostegno pubblico, che oggi è rappresentato dai diversi incentivi per la riqualificazione dell’edilizia, come ecobonus, sismabonus e bonus per la ristrutturazione.
Questi fondi permettono al committente di fare un passo di cui magari non è completamente convinto, ma che è fondamentale per riqualificare l’intero patrimonio immobiliare italiano”.
A Lamezia Terme sono intervenuti dirigenti, esperti e docenti universitari di Eni, Enea e dell’Università della Calabria, per capire come rinnovare un paese in cui più del 50% del patrimonio immobiliare è stato costruito prima del 1970. Negli ultimi anni, inoltre, è aumentata la sensibilità delle persone nei confronti del risparmio energetico, le leggi a sostegno della transizione energetica e gli incentivi per imprese e cittadini.
È arrivato il momento, quindi, di rilanciare definitivamente un settore che oggi è chiamato a garantire l’efficienza energetica e la stabilità strutturale degli edifici in chiave antisismica. In quest’ottica, i consorzi per la rigenerazione edilizia rappresentano un ottimo volano per il rilancio del settore.
I dirigenti di Confartigianato hanno comunicato che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, in una pronuncia del 17 giugno, riconosce e condivide le ragioni espresse da Confartigianato , in particolare per gli interventi relativi all’ecobonus e al sismabonus, previsto dal Decreto Crescita.
Secondo l’Autorità Antitrust la norma, nella sua attuale formulazione, appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni.
L’Antitrust evidenzia che il nuovo sistema si pone, in ragione delle modalità prescelte per il trasferimento dei crediti fiscali dai soggetti aventi diritto ai fornitori, quale meccanismo fruibile, nei fatti, solo dalle imprese di grande dimensione, che risultano le uniche in grado di praticare gli sconti corrispondenti alle detrazioni fiscali senza confronti concorrenziali, potendo compensare i correlativi crediti d’imposta in ragione del consistente volume di debiti fiscali, godendo anche di un minor costo finanziario connesso al dimezzamento da dieci a cinque anni del periodo di compensazione del credito d’imposta.
La disposizione normativa appare quindi introdurre una discriminazione fra operatori concorrenti – in termini di impossibilità, per alcuni di essi, di utilizzare nelle proprie offerte di mercato tutti i diversi meccanismi di incentivazione normativamente previsti per la domanda di lavori di efficientamento energetico – avvantaggiando gli operatori di maggiori dimensioni e capacità finanziaria e rischiando, conseguentemente, di distorcere le dinamiche del relativo mercato con l’effetto di restringere le possibilità di offerta.