Dal 13 settembre al 3 novembre torna in Italia grazie a Sony la mostra dei Sony World Photography Awards.
Il concorso, giunto alla dodicesima edizione, ha raggiunto quest’anno un nuovo record, con 326.997 candidature presentate da fotografi originari di 195 Paesi e territori.
Denis Curti, curatore della mostra in Italia, commenta «Ho visto, anno dopo anno, un incremento di partecipazione e della qualità delle proposte.
Tre anni fa ho avuto il privilegio di essere parte della giuria e posso testimoniare della passione e della competenza dei membri dello staff e della giuria.
La caratura internazionale di questa manifestazione non ha concorrenti e visitare questa mostra è per tutti l’occasione di conoscere e approfondire le tematiche più avvincenti che riguardano il nostro mondo e gli uomini e le donne che lo abitano.
Questa edizione è ancora più attesa perché il titolo di Fotografo dell’Anno, il più ambito del concorso, è stato assegnato al fotoreporter italiano Federico Borella”.
La serie intitolata Five Degrees, presentata per la categoria Documentario, indaga la piaga dei suicidi maschili nella comunità agricola di Tamil Nadu, nel sud dell’India, colpita dalla più grave siccità degli ultimi 14 anni.
«La potenza delle immagini di questi reportage è travolgente e stupisce per l’attenzione e la sensibilità con cui è raccontata una realtà molto complessa.
Il valore documentaristico degli scatti di Federico Borella emerge non solo attraverso i soggetti, ma anche nella varietà della tecnica utilizzata che spazia dal ritratto alla natura morta alle vedute aeree e di paesaggio” aggiunge Curti.
Tra i vincitori si sono distinti altri quattro fotografi italiani che hanno conquistato riconoscimenti importanti nell’ambito del concorso Professionisti.
Si tratta di Alessandro Grassani, vincitore della categoria Sport con la serie “Boxing Against Violence: The Female Boxers of Goma”, che racconta come la box rappresenti un mezzo di sostegno e un luogo sicuro per molte donne a Goma (provincia di Kivu Nord, Repubblica Democratica del Congo).
Il duo formato da Jean-Marc Caimi e Valeria Piccinini ha trionfato nella categoria Scoperta con la serie “Güle Güle”, che in turco significa “arrivederci”, dedicata a Istanbul e agli aspetti più caratteristici della città.
Massimo Giovannini si è aggiudicato il 2° posto nella categoria Ritratto con “Henkō”, parola giapponese che significa “cambiamento” e “luce variabile e insolita”, attraverso cui affronta il tema della luce e di come possa alterare la prospettiva degli oggetti.
Il National Award è andato a Nicola Vincenzo Rinaldi, appassionato di street photography, grazie all’immagine dal titolo The Hug che, come l’artista stesso spiega, “ritrae un abbraccio avvolgente: solo i piedi sfuggono alla stretta”.
Dal 4 giugno 2019 sono aperte le iscrizioni per l’edizione 2020 dei Sony World Photography Awards che vede due novità, l’aggiunta al concorso Professional della categoria Ambiente e un nuovo format per il concorso Youth, pensato per coinvolgere e premiare i fotografi in erba di ogni parte del mondo.
Per info: http://www.worldphoto.org/