Martedì 13 sognando… a quel Paese perché la jella non esiste
La IX edizione del viaggio tra “Magico e Fantastico” sfida la scaramanzia ed è pronta a un nuovo record di presenze
Martedì 13? No, non porta sfortuna. Non a Colobraro, per troppo tempo suo malgrado etichettato come paese della jella.
A sfidare le dicerie sul paese che non si può nominare, in una data particolarmente nefasta per gli scaramantici, il “Sogno di una notte a quel paese” anche questo martedì, dalle 18:00 alle 22:00, è pronto ad accogliere quanti ancora qualche dubbio sulla sinistra fama di Colobraro ce l’hanno.
Una cattiva nomea che per il nono anno consecutivo si sta confermando uno splendido sogno. Sono già oltre tremila i visitatori che hanno popolato lo splendido borgo nelle prime tre serate del viaggio tra “Magico e Fantastico”.
Il percorso teatrale itinerante, voluto dal sindaco Andrea Bernardo e diretto da Giuseppe Ranoia, con il suo stuolo di masciare, fattucchiere, affascini, monachicchi, briganti e buontemponi, è pronto a far sognare ancora.
Domani e tutti i martedì e venerdì, fino al 30 agosto, uno spettacolo ogni ora accompagnerà i visitatori alla scoperta di un luogo ricco di storia e magia.
L’evento, come consuetudine profondamente rinnovato nella drammaturgia rispetto alle precedenti edizioni, offre quattro percorsi: tutte tappe di un unico fantastico viaggio.
Si parte dal Percorso introduttivo con l’accoglienza presso il Palazzo delle Esposizioni/Infopoint.
Prima, di varcare la soglia di accesso a “quel paese” è bene munirsi dell’ “abitino”, un potente anti-malocchio confezionato con tre chicchi di sale contro la scaramanzia, tre di grano simbolo di fertilità, tre aghi di rosmarino per combattere gli spiriti maligni e favorire amore e bellezza, fiori di lavanda simbolo di virtù e serenità. (Il contributo è libero).
Tappa successiva il Percorso Museale nel Palazzo delle Esposizioni, dove è possibile visitare la
mostra “Con gli occhi della Memoria”, una galleria di affascinanti scatti in bianco e nero dei fotografi che accompagnarono le spedizioni di studio demartiniane, la mostra su “La civiltà contadina” e “La casa contadina” e la mostra di pittura “Il cacciatore di fiabe” a cura di Elena Viggiano.
A questo punto si è pronti per immergersi nel “Sogno di una notte a quel paese”, il percorso teatrale itinerante scritto e diretto da Giuseppe Ranoia. In maniera leggera si attinge a piene mani dagli scritti di Ernesto De Martino e Étienne de La Boétie. Vicoli e piazzette del Borgo si animano di suggestive presenze.
E se dopo aver ascoltato tante storie di malocchio, fattucchiere e folletti non si è ancora “sazi”, il sogno continua a tavola.
Il percorso, infatti, si conclude con una sagra a base di piatti tipici, accompagnati da musiche, danze e balli della tradizione popolare lucana.
Un viaggio tra “Magico e Fantastico” da vivere almeno una volta… con le mani in alto.