Vicoli Corti fa il pieno di pubblico e bellezza
Si è concluso a Massafra l’affermato festival cinematografico che ha visto in proiezione diversi film di qualità.
Il numeroso pubblico ha affollato per cinque serate il quartiere Santi Medici
Un’autentica esplosione di immagini, incontri e note in un quartiere che per il quattordicesimo anno ha fatto da cornice a quella bellissima creatura che è Vicoli Corti.
È terminata domenica scorsi la cinque giorni del festival cinematografico organizzato a Massafra dall’associazione Il Serraglio.
Un grande successo di pubblico che ha assiepato tutte le sere l’accogliente piazza Santi Medici: adulti e giovanissimi, gente appassionata di cinema ma anche semplici sostenitori della vetrina massafrese.
Numerose anche le persone arrivate da lontano per un’edizione che vedeva un importante elemento di novità nella seconda postazione.
E anche in questo caso si può parlare di scommessa vinta, visto l’interesse che hanno suscitato le proiezioni nell’atrio dell’ex municipio. In modo particolare, si è registrato il tutto esaurito in occasione dell’anteprima al meridione di “America” del regista Giacomo Abbruzzese.
Nella postazione storica, invece, grande protagonista è stata Cecilia Mangini, 92 anni ed energia da vendere, che ha presentato insieme a Paolo Pisanelli il loro documentario “Le Vietnam sera libre”.
Pienone e una bella discussione post film anche per “Selfie” di Agostino Ferrente che, tra l’altro, da ieri è nella short list dei 12 film che aspirano alla nomination per gli European Film Awards come miglior documentario dell’anno.
Tra i momenti più apprezzati, il racconto delle ragazze di FeelMare che a Ponza si sono inventate il cinema itinerante su treruote e la live session di Valerio Nekroz Di Masi che ha risonorizzato dal vivo in chiave terror un classico dell’espressionismo tedesco come “Il gabinetto del dottor Caligari”.
Molto acclamati al termine delle proiezioni sono stati i registi Pippo Mezzapesa e Phaim Bhuiyan che hanno presentato a Massafra, rispettivamente, “Il bene mio” e “Bangla”. C’è stato un pizzico di commozione, invece, durante gli intensi omaggi a Gianmaria Testa e a Pietro Cinieri. E poi la musica a chiudere le varie serate che ha fatto sì che, soprattutto il pubblico più giovane, si trattenesse fino a tarda ora nel quartiere Santi Medici.
Il festival quest’anno aveva due importanti partner cinematografici: Diritti a Orvieto – Human Rights International Film Festival e il festival serbo Pančevo Film Festival, rappresentato dal direttore artistico Ognjen Glavonic (che ha pure presentato il suo lungometraggio “The Load”).
Soddisfatto il presidente de Il Serraglio Michele Oliva al termine della settimana festivaliera: “È stato faticoso ma appagante, come sempre.
Anche quest’anno abbiamo offerto cinema di qualità, facendo vivere ai presenti momenti intensi nel cuore del centro storico di Massafra. Il fatto che per quasi tutte le proiezioni ci fossero solo posti in piedi mi fa pensare che anche stavolta l’obiettivo sia stato centrato.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno creduto e credono da sempre nella manifestazione: partner, sponsor e i tanti volontari con la loro energia senza i quali tutto questo non sarebbe possibile”.
È raggiante anche il direttore artistico Vincenzo Madaro: “Abbiamo percepito un senso di comunità di cui avevamo assolutamente necessità. In questo ha di sicuro influito il ritorno all’antico con la formula delle cinque serate di fila.
Poi si è creata una grande intesa fra gli ospiti: tutti si sono raccolti attorno alla figura di Cecilia Mangini e in queste giornate sono venute fuori nuove idee, progetti e future collaborazioni.
Anche il pubblico ha fatto la sua parte, dimostrandosi sempre più attento alla nuova cinematografia. L’esperimento della seconda postazione ha funzionato e sicuramente il prossimo anno verrà implementata”.