Sul tetto del mondo
La nazionale italiana paralimpica di nuoto è arrivata prima nel medagliere, superando Russia, Gran Bretagna, Ucraina, Cina e Stati Uniti. Gli azzurri hanno conquistato venti ori, diciotto argenti e dodici bronzi.
Un successo clamoroso, perfino al di là delle pur legittime notevoli attese che animavano alla vigilia la squadra guidata dal ct Riccardo Vernole.
Già due anni fa, infatti, ai mondiali di Città del Messico, le medaglie erano state 38 (20 ori, 10 argenti, 8 bronzi) ed erano valse il terzo posto nel medagliere dietro Cina e Stati Uniti.
Ma quella era stata un’edizione ridotta, condizionata dall’assenza di numerose nazionali, fra le quali proprio Russia, Ucraina e Gran Bretagna, cioè tre nazioni di primissimo piano, non a caso quelle che hanno conteso fino all’ultimo giorno il primo posto nel medagliere di Londra 2019 alla nostra nazionale.
Senza molti dei migliori atleti in vasca, a Città del Messico 2017 le possibilità di successo per gli azzurri erano state maggiori, e allora comunque Cina e Stati Uniti avevano fatto nettamente meglio di noi (56 medaglie con 30 ori gli asiatici, 54 medaglie con 21 ori gli americani).
Stavolta no, la competizione al livello più alto è stata apertissima fino alla fine, e l’Italia non solo ha confermato quanto di buono aveva fatto in passato, ma è arrivata là dove non era mai stata. Davanti a tutti.