Il 2020 è l’anno di Federico II di Svevia: fervono i preparativi a Lagopesole
Il 2020 è l’anno federiciano per eccellenza e Lagopesole, ad Avigliano (PZ), dove sorge l’imponentissimo castello, simbolo del potere imperiale, si prepara alle celebrazioni per l’ottocentesimo anniversario dell’incoronazione di Federico II a imperatore del Sacro romano impero.
Per l’occasione, si prospetta un calendario fittissimo di eventi, che culminerà il 22 novembre, ovvero il giorno in cui il Papa Onorio III, nel 1220, incoronò lo svevo a imperatore in San Pietro a Roma.
Una delle personalità piú complesse e ricche del nostro Medioevo, nipote da parte paterna del Barbarossa e da parte materna di Ruggero II d’Altavilla, Federico II era conosciuto con l’appellativo stupor mundi, ossia la “meraviglia o stupore del mondo”.
Una personalità poliedrica, oltre che avvincente, basti pensare all’ammirazione mista a sgomento, che suscitava per la sua sfrenata curiosità intellettuale: intratteneva persino corrispondenza filosofica con i dotti del Marocco. Come ha messo bene in evidenza il prof. Fulvio Delle Donne nel suo libro dedicato a Federico il Grande,“Federico II di Svevia fu l’ultimo a dare un senso universale al titolo di imperatore. Per circa un trentennio fu il signore più potente d’Europa, rivelando in ogni gesto piena consapevolezza del proprio ruolo: consapevolezza che acquisì in maniera graduale e sempre più netta mentre divampava il fuoco del violentissimo scontro con il papato.
È qui la radice primigenia che lo portò a farsi fautore di uno straordinario rinnovamento ideologico, del quale furono artefici i letterati e i funzionari che lo circondarono.
La sua corte divenne così polo attrattivo di tradizioni culturali multiformi e centro propulsore di innovazioni letterarie e scientifiche destinate a esercitare decisiva influenza per i secoli a venire”.
Ma forse un altro aspetto da sottolineare è il sincretismo umano che caratterizzava lo Stupor Mundi; re di una Sicilia dove nel tredicesimo secolo era ancora forte la presenza araba, emanò leggi in difesa dei suoi sudditi musulmani ed ebrei, proibendo di discriminarli rispetto ai cristiani.
Costretto dal papa a partire per la crociata, si mise d’accordo col sultano per spartirsi Gerusalemme, con grande scandalo degli integralisti da entrambe le parti.
Deportò i musulmani di Sicilia che si erano ribellati, ma costruì per loro una città islamica a Lucera, in Puglia, con tanto di moschee. Nemmeno per l’imperatore era facile imporre la condivisione in un mondo dominato dall’odio, ma non si può dire che Federico non ci abbia provato.
Come ha spiegato il presidente della Pro Loco di Lagopesole, Carlo Lucia – l’obiettivo del programma è andare a promuovere maggiormente la sua figura”, avendo come fulcro proprio il castello di Lagopesole, simbolo federiciano del suo potere e dei suoi variegati interessi culturali”.
Sono state già partite, da tempo – spiega il presidente della Pro Loco castellana – interlocuzioni con istituzioni, fondazioni e associazioni italiane ed europee per l’organizzazione di iniziative congiunte, che saranno articolate in incontri, mostre e spettacoli.
Le diverse Iniziative saranno confluite nelle campagne nazionali e internazionali del MiBACT e del Consiglio d’Europa.
di Michela Castelluccio