Gentile (Confartigianato): in calo prestiti alle imprese artigiane
“In un quadro di stagnazione e nel quale si delinea un crescente rischio di recessione, perdura il calo dei prestiti alle imprese artigiane, nonostante i tassi di interesse restino bassi e continui il miglioramento della qualità del credito, in termini di quota di crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti”.
E’ il commento di Rosa Gentile, dirigente nazionale e presidente di Confartigianato Matera all’analisi dei dati sui prestiti erogati all’artigianato forniti da Artigiancassa e di fonte Banca d’Italia. A metà 2019 – sottolinea – si continua ad evidenziare un trend negativo per il comparto, seppure in leggera attenuazione rispetto al trimestre precedente.
A giugno 2019 i prestiti alle imprese artigiane segna un calo del 10,5%, di circa due punti meno intensa rispetto al -12,3% del trimestre precedente.
Nell’arco degli ultimi cinque anni l’artigianato ha cumulato una flessione dei prestiti di 15,4 miliardi di euro, pari al 31,8% in meno.
L’attenuazione della stretta creditizia nell’artigianato si registra in 18 regioni , tra cui la Basiicata (91,9% dei prestiti dell’artigianato) nelle quali la dinamica tendenziale dei prestiti all’artigianato è in miglioramento o è stabile rispetto a quella rilevata nel trimestre precedente.
Le condizioni della politica monetaria mantengono bassi i tassi di interesse, anche se le piccole imprese pagano ancora uno spread rilevante rispetto alle imprese medio grandi.
Sulla base degli ultimi dati disponibili a marzo 2019 le imprese pagano in media un tasso pari al 3,91% sui finanziamenti per cassa e con riferimento a rischi autoliquidanti e a revoca; permane un gap strutturale di costo del credito che sfavorisce le piccole imprese, per le quali si rileva un tasso del 6,53%, livello quasi doppio rispetto al 3,60% pagato dalle imprese medio-grandi, con un divario di 293 punti base. Il tasso pagato dalle MPI scende di 10 punti base rispetto al 6,43% di fine 2018 e nel corso del primo trimestre del 2019 lo spread si riduce di 7 punti base (era a 300 a fine 2018).
Nel sottolineare che anche gli imprenditori artigiani lucani seguono con attenzione gli sviluppi della vicenda societaria della Banca Popolare di Bari per un effettivo rilancio secondo l’ipotesi di un nuovo istituto pubblico-privato per dare vita a un polo bancario in grado di sostenere anche le pmi del Sud , Gentile afferma che “bisogna ripartire dai territori, valorizzando chi come le imprese artigiane lucane, crea lavoro e sviluppo, le piccole imprese, che rappresentano più del 90% del nostro tessuto produttivo e danno lavoro a circa il 65% degli addetti”.
“L’unica azione che può funzionare – insiste la dirigente di Confartigianato – è quella finalizzata al vero sviluppo, puntando a costruire territori ‘a misura’ di piccola impresa: con leggi semplici e chiare, con un fisco leggero, un credito orientato alla competitività ed incentivi all’innovazione digitale, con una formazione che unisca scuola e lavoro, il sapere e il saper fare, una nuova Legge quadro sull’artigianato che superi vincoli di settore, dimensione e professione”.