Si canta dal balcone, l’Italia in coro contro la paura
Da Nord a Sud, si intonano Volare e l'Inno Mameli: 'Abbracciamoci così'
“Canta che ti passa”. L’Italia dei social chiama e i quartieri deserti si accendono attraverso migliaia di persone che si danno appuntamento fuori dai balconi: intonano in coro canzoni e condividono ore di socialità nonostante l’isolamento del Paese. Da Nord a Sud, tutti rigorosamente rinchiusi in casa, ma comunque insieme.
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E con la musica come terapia contro la paura del Covid-19. Quella dell’inno di Mameli prima di tutti. Poi il suono delle cornamuse a Torino, la ‘Napul’è’ di Pino Daniele nel capoluogo partenopeo, la ‘Roma Capoccia’ di Antonello Venditti nella capitale e le strofe in sardo con la fisarmonica a Cagliari. E c’è chi sceglie ‘Volare’ di Domenico Modugno.
Un po’ ovunque, invece, sono comparse bandiere tricolore esposte dalle finestre o sulle ringhiere: non si vedevano dagli ultimi mondiali di calcio, ma ora hanno un senso ben diverso.
In alcuni palazzi è bastato farsi sentire con sirene, tamburelli e stoviglie prese a colpi per far rumore, ma anche con telefonini, tablet e casse audio accesi ad alto volume e rivolti verso la strada.
Ad innescare la serie di flash-mob sonori dal nome ‘Ovunque tu sia’, ora diventati in diverse città un appuntamento fisso, è stata la città di Napoli.
Tra i primi a promuovere le iniziative è stata anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi: “Affacciamoci alle finestre e salutiamoci, cantiamo una canzone, guardiamoci perché siamo una comunità”.
Per ora una piccola cura all’ansia e alla noia è stata trovata: in tempi di #iorestoacasa, cantare a squarciagola può essere una terapia efficace.