CRONACA

Lockdown fino al 3 maggio, a Pasqua stretta su controlli

Proroga del lokdown fino al 3 maggio prossimo e possibile valutazione da parte del Governo della possibilità di autorizzare poche riaperture mirate, sempre nell’ambito di filiere essenziali.

Una “ponderazione”, come è stata chiamata, cioè, dell’elenco delle riaperture e istituzione di un nuovo Comitato di esperti, economisti e industriali, che affiancherà il Comitato tecnico scientifico per mettere a punto una road map, una griglia di regole per prefigurare le condizioni per una riapertura progressiva anche di altri settori della convivenza civile non secondari, a cominciare dai trasporti.

E’ questo a quanto apprende l’Adnkronos da fonti presenti al tavolo di palazzo Chigi, il quadro prospettato dal premier Giuseppe Conte a sindacati e imprese.

Al momento non siamo nelle condizioni di riaprire le attività produttive, rischieremmo di far risalire la curva dei contagi e vanificare i risultati che abbiamo ottenuto con le misure messe in atto dal governo”, avrebbe detto, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte ai governatori, ai rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, collegati in videoconferenza.

“Vi anticipo che stiamo già lavorando per la fase 2, per il ripristino delle attività produttive. Per farlo ci avvarremo anche di un pool di esperti che faranno parte di un gruppo di lavoro che dialogherà con il Comitato tecnico scientifico”, ha spiegato il premier a quanto apprende l’Adnkronos

La firma del nuovo Dpcm che, sostanzialmente, conferma le misure restrittive per altri 15 giorni, verrà firmato oggi da Conte. Pochissime le deroghe introdotte, tra queste quelle per le librerie e le cartolerie. Il testo non è ancora chiuso ma lo sarà nelle prossime ore, spiegano fonti di governo.

Nel frattempo “è partita dal Viminale la circolare che opera una stretta sui controlli in vista del weekend pasquale #IorestoAcasa”. E’ quanto twitta il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia a proposito dell’emergenza coronavirus. “Non vanifichiamo gli sforzi fatti fino ad ora. Continuiamo con responsabilità ed unità. Restando a casa salviamo vite umane. È fondamentale il contributo di tutti”.

In occasione delle festività pasquali, le prefetture dovranno promuovere ogni utile iniziativa per assicurare l’osservanza delle previste limitazioni riguardanti gli spostamenti all’interno dello stesso comune e tra località diverse, compreso il divieto di recarsi presso abitazioni differenti da quella principale, tra cui le seconde case utilizzate per le vacanze. È l’indicazione contenuta in una circolare, inviata ai prefetti dal capo di Gabinetto Matteo Piantedosi.

Massima attenzione viene richiesta nella predisposizione di mirati piani di rafforzamento della vigilanza e del controllo sui movimenti che possono avere luogo in questo periodo, in modo da garantire un presidio del territorio diffuso e percepibile dalla cittadinanza.

Nell’attuale contesto emergenziale, in applicazione delle specifiche disposizioni restrittive della circolazione, tuttora in corso di validità, non sarà, infatti, possibile per la popolazione effettuare i consueti trasferimenti verso località a richiamo turistico.

“Anche a Pasqua dobbiamo rimanere tutti a casa, per il nostro bene e dei nostri cari e per consentire all’Italia di ripartire il prima possibile.

Per questo, i controlli sugli spostamenti affidati alle forze di polizia sono stati rafforzati, per scongiurare i trasferimenti nelle seconde case e nelle località turistiche: chi non potrà giustificare i propri spostamenti verrà sanzionato”, ha assicurato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, nell’intervista al ‘Corriere della sera’.

“Capisco che, chiusi in casa e con l’arrivo della bella stagione, gli italiani abbiano un gran desiderio di tornare alla normalità – riconosce la titolare del Viminale – Ce la faremo, ma non si può abbassare la guardia adesso, con atteggiamenti irresponsabili.

Sarebbe un peccato vanificare, proprio ora che s’intravede un po’ di luce, l’immane sforzo compiuto dall’intera Nazione, a partire dal personale sanitario che ha già pagato un tributo altissimo”.

Per Lamorgese, “i dati sui controlli effettuati finora dimostrano che la stragrande maggioranza degli italiani ha fin qui compreso la gravità dell’emergenza, rispettando il distanziamento sociale.

Dall’11 marzo – riferisce il ministro dell’Interno – le forze di polizia, i militari e le polizie locali hanno controllato quasi 6 milioni di persone e i denunciati e sanzionati per aver violato le restrizioni superano di poco i 220.000. Le verifiche sugli esercizi commerciali sono state oltre due milioni e mezzo”.

(ADNKRONOS)

 

Pulsante per tornare all'inizio