POLITICA

Centrosinistra: “Consiglio non è saletta privata della Lega”

Per i consiglieri regionali del centrosinistra “veder convocare una riunione del Consiglio con tutta questa fretta senza nemmeno concedere 24 ore di preavviso è una deriva a cui non si può assistere in silenzio”

“Il Consiglio regionale non è proprietà privata della Lega”.

Lo dichiarano i consiglieri regionali di minoranza Mario Polese, Roberto Cifarelli, Luca Braia, Marcello Pittella e Carlo Trerotola.

“Veder convocare una riunione del Consiglio regionale in meno di un’ora dalla richiesta straordinaria di cinque consiglieri regionali è qualcosa che ha del prodigioso.

Probabilmente – dicono i consiglieri – abbiamo assistito alla realizzazione di un vero e proprio record solo per questioni ed equilibri interni alla Lega e non certo per il bene dei lucani”.

“Evidentemente il presidente del Consiglio, Carmine Cicala, dimentica il suo ruolo di garante di tutta l’Assemblea quando si tratta del partito a cui egli stesso appartiene” spiegano i consiglieri che poi aggiungono: “Non entriamo nel merito dell’urgenza dei provvedimenti per i quali i consiglieri della Lega hanno chiesto immediata convocazione di un Consiglio regionale straordinario, ma si fa rilevare che quei provvedimenti erano già all’ordine dei giorno di ben due riunioni svolte la scorsa settimana che, purtroppo, si sono concluse per mancanza di numero legale non garantito evidentemente dalla maggioranza”.

“Ora – sottolineano gli esponenti del centrosinistra – veder convocare una riunione con tutta questa fretta senza nemmeno concedere 24 ore di preavviso è una deriva a cui non si può assistere in silenzio, tanto più che la richiesta dei cinque consiglieri regionali per loro stessa ammissione, è avvenuta dopo una riunione con il loro segretario regionale Marti che è anche il segretario politico, evidentemente, di Cicala”.

“Con tutto il rispetto del ruolo di ciascuno – concludono Polese, Cifarelli, Braia, Pittella e Trerotola – la massima Assemblea regionale della Basilicata non può essere declassata a ‘saletta privata’ di qualcuno solo per risolvere le beghe interne di un partito”.

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