CRONACA

FATTI NON PAROLE: SCIOPERO BRACCIANTI-USB Lavoro Agricolo proclama per il 21 maggio lo sciopero degli invisibili

Basta con la politica degli annunci, bisogna passare ai fatti concreti per salvare veramente gli “ultimi” e gli “invisibili”.

La USB Federazione Braccianti Basilicata ha incontrato il Sindaco ed il Vice Sindaco di Montemilone per porre il problema di alcuni lavoratori che vivono in casolari fatiscenti e a rischio crollo.

Bisogna immediatamente portare fuori da quella situazione i braccianti e dare loro un’abitazione adeguata al fine di rispettare la dignità ed i diritti di chi si spacca la schiena da mattina a sera nei campi per portare sulle nostre tavole i prodotti della terra.

A noi non servono più le parole e gli annunci o i comunicati. Ieri l’Amministrazione di Montemilone ha preso l’impegno di scrivere al Prefetto e di chiedere un incontro al fine di poter utilizzare alcune strutture demaniali. Ha preso inoltre l’impegno di fare una sanificazione di alcuni casolari abitati e di portare acqua e taniche nuove dove tenere l’acqua.

USB in questo periodo di pandemia non ha lasciato soli questi lavoratori portando nei casolari cibo e acqua visto che le condizioni sono al limite della vivibilità.

Con sempre maggiore insistenza di parla di riaprire qualche pseudo “centro di accoglienza” senza mai affrontare la situazione abitativa e le condizioni di vita di questi lavoratori.

Si citano cifre esorbitanti di milioni di euro a disposizione per la risoluzione di questi problemi, ma tutto si ferma ad annunci e promesse che ogni anno a ridosso delle campagne stagionali ritornano alla ribalta. Ma la vergona resta sempre la stessa.

Ora si è aggiunto anche l’ultimo provvedimento fatto dal Governo per l’emersione degli invisibili: In un contesto di pandemia ciò che bisogna garantire è la salvaguardia della vita degli esseri umani, patrimonio di incommensurabile valore.

L’Italia ripartirà davvero soltanto se riusciremo a tutelare il diritto alla vita. Cosa che non fa il Decreto Rilancio con l’articolo 110 bis dedicato alla regolarizzazione.

Nessun medico ha mai chiesto a un paziente che arriva in ospedale se ha un rapporto di lavoro o una promessa di rapporto di lavoro: lo cura e basta. Il governo ha invece deciso di preoccuparsi delle braccia e non della salute delle persone. Il governo ha deciso di preoccuparsi della verdura che rischia di marcire nei campi e non dei diritti delle persone.

Non è nemmeno una questione tra italiani e migranti, perché il 9° rapporto del Ministero del Lavoro sull’occupazione dice che l’82% dei braccianti sono italiani.

Con il Decreto Rilancio restano inascoltate le grida di dolore degli invisibili, dei dannati dei decreti sicurezza e della Bossi-Fini.

Per tutelarsi dal Covid-19 chiedevamo il rilascio del permesso di soggiorno per tutti, convertibile per attività lavorativa, che consentisse loro di iscriversi all’anagrafe e di avere un medico di base. Il governo ha scelto invece di non accogliere gli appelli disperati provenienti dalle zone rurali e dalle periferie metropolitane.

Per questi motivi, USB Lavoro Agricolo proclama per il 21 maggio lo sciopero degli invisibili.

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