Lotta a caporalato e lavoro nero, controlli Carabinieri a Lavello, Senise e Venosa
48 denunce, 15 sanzioni per violazione norme anticovid, multe per circa 17 mila euro
Lavello, Senise e Venosa (PZ): Controlli a tappeto dei Carabinieri nella lotta al “caporalato” e all’impiego di manodopera irregolare in agricoltura. Quarantotto persone denunciate all’Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri delle Stazioni di Lavello, Senise e Venosa, con l’ausilio dei militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro e personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza, nei giorni scorsi hanno eseguito specifici servizi di controllo del territorio, finalizzati alla prevenzione e repressione del fenomeno del “caporalato” ed impiego della manodopera irregolare in agricoltura, verificando, allo stesso tempo, in tale ambito, che venissero rispettate le norme vigenti finalizzate a contenere il fenomeno pandemico “Coronavirus”.
All’esito, sono state deferite in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria 48 persone, responsabili, a vario titolo, di occupazione abusiva di edifici in concorso, violazioni in materia di immigrazione ed impiego dei lavoratori, a cui si aggiungono 15 cittadini, quasi tutti di origini extracomunitarie, sanzionati in via amministrativa per l’inosservanza delle norme di distanziamento fisico imposte per evitare il contagio da “Covid – 19”.
Nel dettaglio, in Lavello, località “Gaudiano”, e nelle contrade “Mulini Matinelle” e “Stregapede” del comune di Venosa, la task – force scesa in campo si è imbattuta nel ritrovamento di 7 fabbricati rurali, di proprietà privata, occupati abusivamente ed allestiti a mo’ di dimora temporanea, con mezzi di fortuna, da persone di origini africane, di età compresa tra i 22 ed i 60 anni circa.
Quarantasette di loro, sorpresi all’interno di esse, indebitamente occupate, sono state denunciati all’Autorità Giudiziaria.
I soggetti sono risultati essere regolarmente presenti sul territorio nazionale, ad eccezione di due di loro, deferiti a piede libero per il mancato rispetto delle norme sull’immigrazione, nei cui confronti sono state avviate le procedure finalizzate allo loro espulsione.
Le verifiche sono avvenute a partire dalla prime ore del mattino, prolungandosi nell’arco delle cinque giornate destinate a tali servizi istituzionali.
Nel corso degli accertamenti gli operanti hanno dovuto constatare, purtroppo, quali siano le precarie condizioni igienico – sanitarie in cui vivono queste persone, impiegate nei campi agricoli della zona, principalmente nella raccolta del pomodoro.
Al termine delle attività tutti i cittadini extracomunitari hanno lasciato libere le strutture occupate.
I controlli sono stati condotti anche su strada, lungo le arterie che conducono alle varie imprese agricole ove giungono detti lavoratori.
In due circostanze, quindici di loro, tra cui un residente nel potentino, sono stati sorpresi mentre viaggiavano su altrettanti veicoli, privi di qualsiasi dispositivo di protezione in uso e stipati all’interno di essi, per cui gli stessi sono stati sanzionati in ordine alla mancata osservanza delle vigenti norme “Covid”, comminando loro sanzioni per un ammontare di 8.000 euro circa.
Tra l’altro, entrambi i conducenti sono stati colti alla guida senza aver mai conseguito la patente, motivo per cui i due automezzi sono stati sottoposti a fermo amministrativo.
A seguire, gli stessi operatori hanno effettuato accessi presso due aziende agricole di Senise.
In una di loro, al legale rappresentante è stata contesta una sanzione di 1700 euro per aver omesso di detenere documentazione relativa alla tracciabilità delle retribuzione del personale dipendente, mentre, nel secondo caso, il responsabile dell’impresa è stato deferito all’A.G. per aver impiegato irregolarmente due lavoratori e la mancata visita medica degli stessi. A tal proposito, gli è stata anche comminata la sanzione di 7200 euro.
Analogamente, i Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, attraverso i reparti dipendenti, col supporto di dette componenti istituzionali specialistiche, condurranno ulteriori accertamenti sul territorio di competenza, sempre nell’ottica di agire in via preventiva, col fine di scongiurare il più possibile violazioni del genere e alimentare la consapevolezza di quanto sia invece importante il rispetto delle normative vigenti nel delicato settore.