Carabinieri soccorrono un cervo ferito a San Fele
I Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, tra l’altro in un territorio così ricco dal punto di vista faunistico, sovente, nello svolgimento delle quotidiane attività d’istituto, si imbattono in situazioni che coinvolgono gli animali.
E’ questo il caso in esame, che riguarda un cervo femmina ferito, rientrante tra le specie protette, che alla fine dello scorso mese, precisamente nella serata tra i giorni 23 e 24, è stato trovato in agro del comune di San Fele, dai Carabinieri della locale Stazione e di quella di Atella (PZ), lungo la SP 219, all’altezza del km 81, a seguito della segnalazione di un cittadino, il quale, resosi conto delle precarie condizioni dell’animale, intorno alle 21.15, lo ha riferito all’operatore di turno del Numero Unico di Emergenza 112 dell’Arma.
Nella circostanza il cervo, postosi sul ciglio della strada, visibilmente impaurito, era sanguinante da un orecchio, per cui, ipotizzando anche un possibile investimento, è apparsa sin da subito necessaria la richiesta di intervento al servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria di Potenza, tanto che di lì a poco, oltre a personale dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Melfi, che ha garantito la momentanea interruzione del traffico sull’arteria stradale, e della Stazione Carabinieri Forestale di Badia San Michele (PZ), è sopraggiunto il veterinario di turno che ha prestato le prime cure all’animale.
A seguire, per potergli garantire un luogo di ricovero utile e sicuro, anche per successivi accertamenti sanitari, il cervo è stato trasportato presso il Centro di Selezione Equestre “Monticchio” di Sant’Andrea di Atella (PZ), struttura del Reparto Carabinieri Biodiversità di Potenza, ove, di fatto, è stato assistito e custodito sino allo scorso venerdì, 9 ottobre.
Conseguentemente, dopo aver assicurato tutte le cure all’animale, che è guarito ed è stato riabilitato, con gli specifici mezzi in dotazione a quest’ultimo Reparto della Benemerita, lo stesso è stato condotto in un luogo della zona appositamente individuato, per renderlo nuovamente libero nel suo habitat naturale.