Laura Pausini conquista La Voz Espana con con Kelly Isaiah
ROMA, 05 DIC – Laura Pausini, dopo aver trionfato a La Voz Messico e X Factor España e dopo aver lanciato insieme a Ricky Martin, e Alejandro Sanz la band CNCO nel programma La Banda creato da Simon Cowell, trionfa anche a La Voz España: nella finale di venerdì 4 dicembre infatti, il suo team – arrivato all’ultima serata con due concorrenti – ha conquistato la vittoria con Kelly Isaiah.
Un altro successo in un anno da record per l’artista: con più di 70 milioni di copie vendute in Europa, Asia, America Latina e America del Nord, più di 180 Dischi di Platino, decine Dischi d’Oro e un Disco di Diamante, un Grammy Award e i 4 Latin Grammy , Laura Pausini è la prima artista italiana ad aver superato il miliardo di ascolti su Spotify e, sempre sulla piattaforma di streaming, è l’artista italiana più ascoltata al mondo del 2020.
A La Voz España, ancora una volta Laura ha unito al suo estro artistico anche un istinto speciale per indirizzare e condividere il proprio talento come coach con altri artisti.
Nelle performance di Kelly, tornato in gara dopo un’eliminazione a metà percorso, Laura ha trovato un carattere determinato, una voce calda e di velluto che l’hanno fortemente colpita, tanto da regalargli una seconda possibilità, arrivando così in finale con una squadra vincente, come avvenuto in ogni talent al quale ha partecipato come coach.
Laura accompagna i suoi artisti in un percorso alla ricerca di un futuro solido nel mondo della musica: “Ci sono molti artisti – racconta l’artista – soprattutto i giovani, che hanno bisogno di più di una opportunità.
Prima ti facevano firmare per tre dischi e adesso ti fanno firmare per un singolo e solamente se questo funziona te ne fanno firmare un altro.
È tutto abbastanza effimero e più difficile. Dobbiamo interpretare ogni opportunità come un’occasione per crescere e non per ottenere un successo passeggero. Ringrazio il pubblico spagnolo , mi sento molto rispettata in Spagna, non posso dimenticare l’affetto che mi riservano come italiana.”
(ANSA)