A VICCHIO LA MOSTRA “MEDITERRANEAN CONTEMPORARY ART PRIZE”
Porta Coeli Foundation porta in Toscana il brand culturale della Basilicata. La tradizione delle due regioni si fonde con linguaggi artistici innovativi
La mostra, ospitata nel prestigioso “Museo Casa di Giotto”, nella casa che diede i natali al pittore fiorentino, è aperta fino al 7 marzo.. Possibile anche la fruizione in modalità virtuale accedendo ad apposito link. L’evento è sostenuto in co-marketing da Apt Basilicata.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, oltre al sindaco di Vicchio, Filippo Carlà Campa, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il consigliere delegato alle politiche culturali della Regione Basilicata, Dina Sileo, il consigliere della Città metropolitana di Firenze, Nicola Armentano, e il direttore generale dell’Apt di Basilicata, Antonio Nicoletti. Sono intervenuti in collegamento il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, i sindaci di Potenza e Matera, Mario Guarente e Domenico Bennardi, i relativi assessori alle politiche culturali, Stefania D’Ottavio e Tiziana D’Oppido, e, infine, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Claudio Rocca.
Gli interventi istituzionali hanno sancito un vero e proprio patto di collaborazione nel rilancio delle attività di promozione artistica e culturale su un asse tosco-lucano ancora del tutto inedito ma particolarmente suggestivo.
In quest’ottica, l’evento rappresenta uno step per comprendere le forme artistiche della contemporaneità e della sperimentazione che, come nella tradizione di Porta Coeli Foundation, non rinuncia a fasi formative e laboratoriali.
La Consigliera Sileo ha espresso estrema soddisfazione “sia per il grande lavoro di interconnessione realizzato dalla Fondazione lucana in Toscana sia per la limpida qualità progettuale ed espositiva testimoniata anche dalla grande attenzione dimostrata dalla stampa internazionale e specialistica. Una mostra che si propone come prodotto culturale di grande attrattività su scala internazionale”.
Il senso della condivisione della matrice culturale e delle filosofie fondanti l’iniziativa artistica è stata illustrata dal direttore artistico e curatore della mostra, Donato Faruolo.