CRONACA

Il Papa a Mosul, tra le macerie della guerra: “Iraq culla civiltà, colpito da una tempesta disumana”

Il Papa a Mosul, nel nord dell’Iraq, prega per le vittime della guerra e dei conflitti armati. “Qui a Mosul le tragiche conseguenze della guerra e delle ostilità sono fin troppo evidenti.

Com’è crudele che questo Paese, culla di civiltà, sia stato colpito da una tempesta così disumana, con antichi luoghi di culto distrutti e migliaia e migliaia di persone, musulmani, cristiani, yazidi che sono stati annientati” dal terrorismo “e altri sfollati con la forza o uccisi!”.

“Oggi, malgrado tutto, riaffermiamo la nostra convinzione che la fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte, che la pace è più forte della guerra”.

A Piazza delle Chiese sono ancora visibili le macerie della guerra. Le strade e le chiese della città portano i segni della devastazione. Mosul  è blindata, con strade vuote e una massiccia presenza di militari e polizia.

“Il tragico ridursi dei discepoli di Cristo, qui e in tutto il Medio Oriente, è un danno incalcolabile non solo per le persone e le comunità interessate, ma per la stessa società che si lasciano alle spalle”, ha detto il Papa.

“Un tessuto culturale e religioso così ricco di diversità è indebolito dalla perdita di uno qualsiasi dei suoi membri, per quanto piccolo. Come in uno dei vostri tappeti artistici, un piccolo filo strappato può danneggiare l’insieme”.

Il Papa incontra quindi a Qaraqosh la comunità cristiana che nel 2014 fu scacciata via dall’Isis e che solo di recente sta tornando.

“Con grande tristezza, ci guardiamo attorno e vediamo altri segni, i segni del potere distruttivo della violenza, dell’odio e della guerra.

Quante cose sono state distrutte! E quanto dev’essere ricostruito! Questo nostro incontro – ha detto Papa Francesco – dimostra che il terrorismo e la morte non hanno mai l’ultima parola.

L’ultima parola appartiene a Dio”, “anche in mezzo alle devastazioni del terrorismo e della guerra, possiamo vedere, con gli occhi della fede, il trionfo della vita sulla morte”.

(ANSA)

 

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