Assegno unico per i figli, il 30 marzo il testo arriva al Senato: ecco cosa prevede
Martedì, dopo mesi di stand by, l’Aula di Palazzo Madama inizierà l’esame del disegno di legge. L’obiettivo, come confermato dalla ministra Bonetti e dal premier Draghi, è di partire da luglio.
Il sostegno spetta a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico: avrà un valore massimo di 250 euro, con una parte fissa e una variabile legata al reddito. Previsti aumenti se si hanno più figli o in caso di figli disabili. Dai 18 anni può essere dato direttamente ai ragazzi “per favorirne l’autonomia”
L’obiettivo, come confermato dalla ministra per la Famiglia Elena Bonetti, è di partire da luglio con il nuovo assegno per i figli a carico.
Requisiti per ottenere l’assegno unico
L’assegno unico sarà riconosciuto a cadenza mensile. Per averne diritto dovranno essere rispettati i seguenti requisiti:
- l’assegno è riconosciuto a tutti i lavoratori cittadini italiani, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi, o con partita Iva;
- l’assegno spetta anche ai genitori single con figli fiscalmente a carico;
- per i soggetti cittadini UE o Extra UE è necessario:
avere il permesso di soggiorno (per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale);
versare l’Irpef in Italia; vivere con i figli a carico nel nostro Paese; essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.
Assegno unico, somma ridotta accreditata direttamente al figlio
Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se:
- è iscritto all’università;
- è un tirocinante;
- è iscritto a un corso professionale;
- svolge il servizio civile;
- svolge un lavoro a basso reddito.