INDUSTRIALIZZAZIONE: LA GIUNTA LAVORA A DUE MISURE
La Giunta regionale sta lavorando a due misure di politica industriale che di fatto anticipano ed integrano quelle che saranno attivate con il Pnrr.
Si tratta di “Contratti di Sviluppo a regia regionale” (strumento di procedura negoziata a sportello sempre aperta) e di “Piani di Sviluppo Industriale per il rilancio della Val Basento”.
Il presidente Vito Bardi e l’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo spiegano la strategia che ispira i provvedimenti, a breve all’esame della Giunta.
Nel primo caso – “Contratti di Sviluppo a regia regionale” – la dotazione finanziaria iniziale è di 75 milioni di euro da attingere dall’intesa con Total-Eni per il cosiddetto “no oil”.
Si tratta di uno strumento agevolativo di politica industriale e di attrazione degli investimenti produttivi che da un lato fa proprie le migliori esperienze dei Contratti di Sviluppo a valenza nazionale e dall’altro è stato calibrato per favorire investimenti di medie dimensioni che sarebbero stati, altrimenti, esclusi dalla platea dei potenziali beneficiari delle sovvenzioni statali.
E’ stato già predisposto e condiviso con le parti sociali, il Regolamento Attuativo, che sarà portato in Giunta per l’adozione e poi inviato all’esame della competente Commissione Consiliare per il parere e la definitiva approvazione in giunta
Le proposte di contratto di sviluppo possono avere ad oggetto uno dei seguenti programmi da realizzarsi nel territorio della Regione Basilicata: programma di sviluppo industriale; programma di sviluppo turistico; programma di sviluppo commerciale.
Le proposte possono contenere oltre che investimenti per nuove, iniziative, ampliamenti, conversioni, diversificazioni produttive anche uno o più progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione aziendale e possono prevedere, se funzionale all’oggetto del contratto di sviluppo, anche la realizzazione di opere infrastrutturali materiali ed immateriali.
Il contratto di sviluppo candidato dovrà essere di importo complessivamente non inferiore a 3 milioni di euro (per i Mini Contratti di Sviluppo che saranno approvati successivamente l’importo minimo sarà di 1,5 milioni).
Per i programmi di sviluppo si prevede la concessione di contributi in conto capitale, in conto interessi o in forma mista (conto capitale e conto interessi), secondo le intensità espresse in termine di equivalente sovvenzione lorda (ESL) e precisamente: il 25% dell’investimento ammesso ad agevolazione per le grandi imprese; il 35% dell’investimento ammesso ad agevolazione per le medie imprese; il 45% dell’investimento ammesso ad agevolazione per le piccole imprese.
Il contributo massimo concedibile, a prescindere dalla forma di aiuto, non potrà essere complessivamente superiore a 5 milioni di euro (per i Mini Contratti di Sviluppo che saranno approvati successivamente l’importo massimo di contributo sarà di 2 milioni)
Nel caso in cui il contratto di sviluppo sia proposto da più soggetti in forma congiunta tramite lo strumento del contratto di rete, i limiti di cui al comma 5 del presente articolo sono riferiti all’insieme dei progetti proposti; tuttavia, l’importo di ciascun singolo progetto dei soggetti aderenti non potrà essere inferiore a 800 mila euro (tale possibilità non è prevista nei Mini Contratti di Sviluppo).
Nel secondo caso – Piani di Sviluppo Industriale per il rilancio della Val Basento – la dotazione finanziaria è di 14 milioni di euro.
L’obiettivo è finalizzato a rilanciare l’area industriale della Val Basento ed in particolare: ad aumentare il livello di competitività delle imprese della Val Basento attraverso la ristrutturazione delle loro attività mediante interventi di riposizionamento strategico sui mercati, di rimodellamento organizzativo o di innovazione tecnologica; attrarre nuove attività imprenditoriali nell’area industriale della Val Basento, dotate di significativa valenza in termini di occupazione oppure di investimenti programmati ovvero di tasso di innovazione tecnologico-produttiva, che impiantino i loro siti produttivi ovvero che rilancino secondo un modello strategico di “reimpianto propulsivo” (coming back) produzioni e prodotti appartenuti al sistema di competenza di settori in via di progressivo abbandono o di decadimento competitivo per effetto del perdurare della crisi e di strategie di delocalizzazione.
L’importo minimo del Piano di Sviluppo Industriale da candidare – secondo la proposta di provvedimento – deve essere pari a: 1,5 milioni per la realizzazione di nuove iniziative dove per nuove iniziative si intende l’apertura di una nuova sede operativa sul territorio della Basilicata anche da parte di un’impresa con sede legale fuori regione; 500 mila per gli investimenti di ampliamento, di diversificazione, per l’acquisizione di attivi direttamente connessi con uno stabilimento, per la riattivazione e al trasferimento di impianti esistenti.
Per il Piano di Sviluppo industriale possono essere concessi contributi in conto capitale, in conto interessi o in forma mista (conto capitale e conto interessi), secondo le intensità espresse in termine di equivalente sovvenzione lorda (ESL) e precisamente: il 25% dell’investimento ammesso ad agevolazione per le grandi imprese; il 35% dell’investimento ammesso ad agevolazione per le medie imprese; il 45% dell’investimento ammesso ad agevolazione per le piccole imprese.
Il presidente Bardi e l’assessore Cupparo sottolineano che “le misure da attuare attraverso Avvisi Pubblici puntano ad accrescere la presenza di attività produttive, ad alta specializzazione e tecnologia innovativa, sul territorio regionale e con un’attenzione specifica alla Val Basento realizzando le occasioni e le opportunità di attrazione di nuovi investimenti.
Ci prepariamo alla nuova fase di industrializzazione tenendo conto della presenza da noi dei grandi player dell’auto, del petrolio-gas, dell’alimentare, programmando la promozione delle aree produttive regionali anche tramite azioni di marketing, sia a livello nazionale che internazionale, con le relative dotazioni infrastrutturali e di servizio nonché dei settori produttivi che possono beneficiare di condizioni di vantaggio o di incentivi fiscali, a partire da quanti si insedieranno nella Zes Jonica”.
Nel comunicare che i Bandi saranno presentati alle associazioni di categoria di imprenditori, soggetti sociali ed economici, sindacati ed amministratori locali, l’assessore Cupparo ha deciso di tenere incontri periodici presso la sede di Matera della Regione per un monitoraggio costante dello stato di attuazione delle azioni messe in campo e per favorire un confronto continuo con tutti i soggetti interessati.