GAL Pollino: Calabria e Basilicata ipotesi interregionalità con i distretti del cibo
E’ un tentativo che parli un’unica lingua, quello che si vuole creare attraverso il GAL Pollino versante calabro e il GAL Cittadella del Sapere versante lucano con al centro, il Parco del Pollino, per costruire un sodalizio tra i soggetti istituzionali e del mondo associativo ma,soprattutto gli operatori economici che dovranno essere i veri protagonisti, in questo segmento di interregionalità, la prima volta che si mette in campo questo sistema per dare vita all’istituzione dei distretti del cibo e sostenere quindi, i sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali valorizzando le aree rurali calabresi.
Questa in sintesi la strada da percorrere per dare seguito alla manifestazione d’interesse, della Regione Calabria per definire attraverso il procedimento di riconoscimento di matrice regionale, la mappatura delle aree idonee alla realizzazione di una rete regionale dei distretti e beneficiare dei giusti finanziamenti per programmi di intervento.
Per parlare di ciò e per vedere le strategie da adottare, il GAL Pollino ha riunito in un incontro che si è svolto presso l’aula consiliare del comune di Castrovillari, operatori agricoli, sindaci, OO.SS. e aziende agricole che ha avuto come tema: “Un sistema produttivo interregionale di green economy”. Mancano alla scadenza del bando, fissata al 29 luglio, ben 7 settimane .
Si parte con i 56 comuni dall’area del Parco più alcuni comuni che, pur non essendo nell’area Parco, fanno parte del perimetro del GAL della Cittadella del Sapere che è partner in questa iniziativa che ha già recepito questa strada per il processo di costruzione dei distretti del cibo.
“ Una promozione opportuna l’ha definita il direttore del GAL Cittadella del Sapere, il dr Gaetano Mitidieri presente all’incontro ma, è anche un modo giusto di lavorare per un processo di costruzione.
Noi ha sottolineato Mitidieri, abbiamo già avviato un processo di costituzione del distretto agroalimentare, avviando partenariati tra filiere e microfiliere della produzione agroalimentare in un processo abbastanza fattuale e concreto, attraverso questo sistema di interregionalità che filtra ed affina ancora di più i processi produttivi e la qualità che ovviamente bisogna ricercare.
Questo territorio a cavallo di due regioni penso che sia il territorio più bello e il più significativo che l’Italia possa avere e credo che bene ha fatto il Parco ad avviare questo momento di confronto.
Il mio auspicio, ha concluso il direttore del GAL Cittadella del Sapere, è quello di poter creare questo soggetto comune in modo da poter garantire al territorio e al mercato, quanta più qualità possibile”.
Ad illustrare il progetto ed il ruolo tecnico che il GAL Pollino ha in questa operazione di abilitazione ai distretti che saranno riconosciuti per poi partecipare sui bandi che farà il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il direttore Francesco Arcidiacono.
“ In questa fase il GAL Pollino sta dando con la sua struttura tecnica, un supporto all’avvio dei lavori per la definizione di un partenariato, nell’area geografica indicata come potenziale a questa forma produttiva locale accompagnando chi sarà interessato alla redazione del Piano e quindi alla richiesta di riconoscimento.
E’ ovvio sottolinea il direttore Arcidiacono, che le agevolazioni finanziarie sono simili a qualsiasi altro bando a cui si può concorrere anche da soli, ma insieme i vantaggi sarebbero notevoli se guardiamo ad un valore aggiunto che può dare un’organizzazione di distretto con le integrazioni orizzontali e verticali.
“ I distretti in agricoltura nascono come strumento di politica economica finalizzato ad organizzare e sostenere i sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali e promuovere lo sviluppo delle comunità delle aree rurali, la cui identità storica e culturale diventa tratto distintivo ed elemento da valorizzare, unitamente allo specifico paniere di prodotti tipici e a denominazione.”
Gli elementi ci sono tutti per poter insieme perseguire questa strada e non farci sfuggire questa sfida per intercettare opportunità di crescita.
Quanto sia o potrà essere grande questo territorio, lo capiremo nei prossimi giorni”. Per il Presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra “questo sistema che è stato individuato di mettere in relazione più soggetti del territorio, è un sistema che potrebbe funzionare e mettere in campo delle azioni strategiche importanti.
L’aver scelto il segmento di ipotesi di interregionalità, non può che portare vantaggi ad entrambi i versanti del Parco, quello calabro e quello lucano affinchè si possa costruire un sodalizio vincente”. Quando c’è un’idea ha rimarcato il presidente del GAL Pollino, l’avv. Domenico Lo Polito si è già a buon punto.
Abbiamo i GAL, abbiamo il Parco del Pollino e abbiamo un’idea che va nella logica della macro aggregazione fra regioni. A noi il compito di rendere appetibile questo strumento che può dare riconoscimento, valorizzazione ed un valore aggiunto alle varie realtà che operano all’interno di questo territorio. Se riusciremo a mettere insieme gli attori con l’idea, avremo fatto un percorso agevole verso il risultato finale.
Noi ci crediamo e questo è un primo passaggio verso l’obiettivo finale della creazione del distretto del cibo”. Il credo che sia un progetto importante, ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, non presente alla riunione per impegni presi precedentemente e questa area non può che cogliere questa occasione.
Ci sono tanti marcatori identitari, ci sono produzioni agricole eccellenti del territorio ma anche imprenditoria sana e ci sono enti come i GAL che hanno manifestato questa volontà. Io stesso ho pensato, continua Gallo,che il Pollino dovesse presentare un progetto che non riguarda solo l’area calabrese ma anche l’area lucana quindi, un progetto interregionale. Un’idea importante che travalica i confini della Calabria che unisce due regioni all’interno del Parco del Pollino .
Per cui ritengo che questa idea vada supportata e la proposta che verrà da questo territorio, la valuteremo con grande attenzione”.
A credere in questo progetto anche la CIA Calabria Nord, attraverso il presidente, Luca Pignataro, presente all’incontro e la Coldiretti con Giuseppe Gigliotti.
Ora bisogna lavorare alacremente perché il distretto del cibo non è soltanto uno strumento per avere dei finanziamenti ma, può essere anche un attrattore per accogliere tanti turisti che vengono qui e hanno l’idea di consumare prodotti di qualità che sono i prodotti di questo territorio.