“Il Carro di Dioniso” 06 agosto a Grottole in Piazza Aldo Moro rappresentazione teatrale ore 21:00
Prosegue a ritmo intenso la stagione del Festival Teatri di Pietra promossa dall’Associazione Pa.Ga.
Scenameiditerraneo Potenza, dai comuni di Aliano, Venosa, Grumento Nova e Gottole, dalla Regione Basilicata, dalla BCC Laurenzana-Nova Siri e dalla Comunità Montana Alta Val D’Agri. Domani sera con inizio alle 21 a Grottole in Piazza Aldo Moro avrà luogo la rappresentazione teatrale dal titolo: “Il Carro di Dioniso”, prodotto da Assoteatro.
L’adattamento e la regia sono curati da Vito Cesaro. Gli attori sono Christian Salicone che vestirà i panni di Corbezzolo, Massimo Pagano nelle vesti di Cotenna, Filippo D’Amato nel ruolo di Satiro, Vito Cesaro nei panni di Fliace, Danny Mendez nel ruolo di Asteria e Claudio Lardo nei panni di Cèrilo.
Asteria è la più bella donna siciliana, bella e altera al tempo stesso, tanto che la sua alterigia la porterà a giurare: “Solo un Nume io sarò oppure diventerò sacerdotessa”.
Il giuramento viene sentito di nascosto da Cèrilo, il quale non vuole rinunciare ad Asteria e si rivolge a Filiace, direttore di una compagnia di comici girovaghi.
Insieme ordiscono un piano sulla base di una antica credenza popolare, la quale narra che un giorno, Dioniso, con al seguito satiri e mènadì, verrà sulla terra con il suo carro a rapire la figlia del Principe di Gela.
Infatti, il piano ordito è quello che durante la festa del genetliaco del Principe Anticlo, Cèrilo, aiutato dagli attori Fliaci, con il favore di tuoni e lampi finti, apparirà nelle vesti del Dio Dioniso per rapirla.
I due dopo un trambusto generale, rimarranno soli, si parleranno e si chiariranno. Cèrilo scoprirà che Asteria vuole rimanere sulla terra perché il suo Olimpo è in Sicilia. Solo a questo punto getterà la maschera e tutto finirà nel modo da entrambi desiderato.
Questo dramma satiresco è riconducibile nella sfera del culto del Dio Dioniso, dio dell’estasi, del vino, dell’ebbrezza e della liberazione dei sensi.
La commedia antica si caratterizzava per la struttura semplice in cui il coro era costituito da elementi travestiti da satiri caprini che si muovevano sulla scena alternando momenti di recitazione teatrale a momenti di vivace danza chiamata sikinnis.
I personaggi della commedia sono particolari, divertenti, caratterizzati e per certi versi surreali. Si muoveranno in una scena essenziale, colorata e sfavillante. Le musiche sono curate da Roberto Marino.