Ponte Genova, Draghi: ‘Impegno perché non accada mai più’. Oggi la cerimonia per il terzo anniversario della tragedia
'Il dolore dei familiari delle vittime non si cancella, giustizia farà il suo corso'
Con l’esecuzione per voce e piano dell’Adagio in sol minore di Albinoni e i nomi delle 43 vittime del Ponte Morandi che sono passati sul maxischermo allestito nella Radura della Memoria sono iniziate le celebrazioni per il ricordo delle vittime del Ponte Morandi.
Tre corone con rose bianche e rosse sono state deposte: una l’ha inviata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una il Governo ed una è dei familiari delle vittime.
Sulla Radura della Memoria sono presenti i ministri Cartabia e Giovannini, il governatore Toti e il sindaco Bucci, le più alte cariche civili e militari della Liguria oltre che monsignor Tasca arcivescovo di Genova e l’imam Salah Hussein.
“A tre anni dalla caduta del Ponte Morandi, voglio esprimere la più sentita vicinanza del governo e mia ai familiari delle 43 vittime, a tutti i feriti, e a chi ancora oggi soffre le conseguenze di quel trauma.
Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria, che farà il suo corso. Sono anche consapevole che qualsiasi messaggio non può riportare in vita i vostri cari né cancellare il vostro dolore e quello di tutta la città. Voglio però riaffermare l’impegno del governo affinché non si verifichino mai più eventi così tragici e dolorosi”, ha dichiarato il premier Mario Draghi.
“A Genova, lo Stato ha tradito la fiducia che i cittadini ripongono nei confronti delle istituzioni. Con il Ponte Morandi sono crollate le fondamenta del vivere civile, che è alla base della nostra comunità. La realizzazione del Viadotto San Giorgio è un primo passo verso il ripristino di questo legame”.
“Non c’è mai stato rischio di prescrizione per il processo sul ponte Morandi, almeno per i reati più gravi”, ha detto la ministra della Giustizia Cartabia. Una frase salutata da un applauso.
“Questa tragedia sia da monito per tutti. Non dimentichiamoci che dietro a ogni regola di sicurezza c’è la vita”, ha spiegato la Guardasigilli durante il suo intervento per il terzo anniversario del crollo di Ponte Morandi. Cartabia ha ricordato che alcune delle persone morte nel crollo “erano lavoratori” e ha rivolto un pensiero commosso alle “vittime degli incidenti sul lavoro”.
Alle 11:36 la cerimonia del ricordo delle vittime del crollo del Ponte Morandi si è fermata in un minuto di raccoglimento.
Il ponte crollò il 14 agosto 2018 alle 11:36. Nello stesso momento hanno suonato le campane delle chiese cittadine e le sirene delle navi in porto.
Mentre sulla passerella sul torrente Polcevera che da ieri sera si chiama “14 agosto 2018, in memoria delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi”, ci sono stati i 43 rintocchi di una campana tibetana e il lancio di rose bianche nel greto del torrente da parte degli sfollati del ponte e di altri cittadini, come accade il 14 di ogni mese.
“La memoria deve essere accompagnata dall’impegno a cambiare. La costruzione del ponte San Giorgio ha dimostrato la capacità di Genova di reagire.
Vorrei rendere merito a tutti coloro che hanno permesso di ricostruire questa opera ma in Italia ci sono tanti altri ponti come questo, troppe opere costruite molti anni fa da rimettere in sicurezza e da manutenere in alcuni casi da smantellare e da ricostruire”, ha detto il ministro per le infrastrutture Giovannini alla commemorazione delle vittime del Morandi.
“I liguri lo sanno meglio di tutti visto i disagi che devono sostenere ogni giorno a causa del rafforzamento delle norme di sicurezza e dell’obbligo imposto dai concessionari autostradali e non solo di fare controlli accurati e interventi per la messa in sicurezza” ha aggiunto Giovannini.
“La nuova stagione di investimenti che si sta aprendo sarà diretta anche all’adeguamento delle infrastrutture esistenti per cui chiedo ai tanti parlamentari che sono presenti qui oggi di sostenere il nostro impegno con le votazioni per le assegnazioni dei fondi” ha detto il ministro.
“Il governo ha deciso di impegnarsi ancora di più in questa direzione, oltre che con i fondi rendendo pienamente operativa l’agenzia e per la sicurezza delle ferrovie e delle altre infrastrutture nata dopo il crollo del ponte Morandi”.
“È doveroso ricordare le 43 vittime del crollo del ponte Morandi, ma è doveroso soprattutto venire qui ogni anno a promettere che non accada mai più”, ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine della cerimonia di avvio dei lavori per la costruzione del parco del Memoriale del crollo del ponte Morandi.
“Il memoriale non è solo un ricordo per chi non c’è più, è soprattutto un monito per chi c’è e chi ci sarà, che una cosa del genere non possa accadere nuovamente”, sottolinea Toti.
Con un colpo di benna su un piccolo edificio da demolire sono cominciati, nel terzo anniversario del crollo di Ponte Morandi, i lavori propedeutici alla realizzazione del “Memoriale 14.08.2018”.
Alla cerimonia anche una rappresentanza dei familiari delle vittime del crollo, l’architetto Stefano Boeri, progettista del memoriale.
È stato lui a presentare il progetto alle autorità: “Ormai un anno e mezzo fa abbiamo visitato questo spazio, sono stati i familiari delle vittime a volere che fosse realizzato qui, dove c’era la pila 9 (quella che cedendo ha innescato il crollo del viadotto, ndr) – ha detto – la forza delle macerie era già un invito a costruirlo qui”.
La struttura sarà ricavata, in parte, da un ex capannone che ospitava mezzi della municipalizzata per i rifiuti Amiu nella zona della pila 9 del vecchio Ponte Morandi e sotto uno degli impalcati del nuovo viadotto.
Nel capannone principale si trovano ancora alcune macerie del ponte, i reperti in vista del processo, ed è per questo che per l’avvio del cantiere vero e proprio servirà prima il dissequestro da parte della procura.
Alla “prima picconata” presenti anche l’ex procuratore capo di Genova Francesco Cozzi e il questore Vincenzo Ciarambino e il prefetto Franceschelli.
ANSA