MEDIA

I contenuti di valore: cosa paga davvero sui social

I contenuti di valore: cosa paga davvero sui social di Valentina Palmieri, giornalista – social media manager e socio Aidr

La chiave del successo di una buona strategia di social media  marketing passa da lì, non ci sono dubbi. Per una azienda, piccola o  grande che sia, non basta la presenza, o almeno non basta più la  semplice presenza, sui social bisogna andare oltre, creando contenuti  di valore.

Non ci sono scorciatoie, l’algoritmo che regola  l’ecosistema Facebook, è impietoso: i contenuti in organico (quelli  postati sui social senza adv) sono destinati ad ottenere una  visibilità sempre più ridotta in favore di contenuti generati da  profili privati.

Allora come uscire dall’empasse, come emergere dal  limbo della poca visibilità e fare davvero la differenza online?

La risposta è e resta semplicemente una sola: creando contenuti di  valore. Ma chi ne determina effettivamente il valore, quali  caratteristiche deve avere il singolo post condiviso per fare la  differenza?

Spesso e volentieri la ricerca si concentra sulla forma,  più che sulla sostanza e allora si investe tutta l’attenzione nella  costruzione di una veste grafica che sia la più accattivante, la più  innovativa per reclamizzare il nostro prodotto sui social.

Eppure non  basta, il contenuto resta lì: bello e impossibile. Il risultato non è  solo la perdita del like sul post (questo di per sé non è un  problema), ma c’è di più: quel post senza like e senza condivisioni è  un post che non ha generato interesse tra gli utenti, non è stato visto, quindi è stato valutato e perciò difficilmente porterà l’utente  finale all’obiettivo finale: acquisto prodotto.

Allora per uscire  dalla spirale del contenuto fine a sé stesso che non genera alcun tipo  di interesse, bisogna cambiare prospettiva, ricordando una sola ed  unica verità: i social network sono una rete che unisce persone,  aziende, enti, in ogni parte del mondo, sono dunque un punto di  contatto.

Cosa cerca veramente la persona che è venuta in contatto con  me, come posso fare per avvicinare un utente, farmi conoscere e  vendere il mio prodotto?

Partiamo dalle domande che l’utente può porsi mentre è nella fase di  scelta di un prodotto, poi cerchiamo di offrire risposte, che siano le  più autentiche possibili ed infine cerchiamo di andare oltre,  proponendo argomenti che possano interessare, incuriosire, attrarre.

Se la mia azienda vende maglioni, la presenza sui social non potrà  dunque limitarsi alla semplice réclame del post con la sola  indicazione del prezzo.

Non basta agli oltre 40 milioni di utenti  attivi sui social ogni giorno in Italia: bisogna andare oltre  raccontando le caratteristiche del prodotto, occasioni d’uso e facendo  quel passo in più, nel caso specifico ad esempio proponendo diversi  abbinamenti.

Questi sono contenuti che generano valore per l’utente,  perché nel suo processo di acquisito avrà ottenuto tutte quelle  informazioni che stava cercando o che si poneva in maniera latente e  in ultimo, ma non per minore importanza, avrà maturato un’idea sulle  persone che sono dietro al prodotto.

Un cliente ben informato e  soddisfatto è un cliente fidelizzato, che avrà piacere a ritornare ad  acquistare e a consigliare alla sua cerchia di conoscenze, l’acquisto  appena effettuato.

Nella terminologia del marketing, il brand  awareness, che si traduce in immediata riconoscibilità da parte  dell’utente di cosa si racchiuda nell’etichetta o nel marchio.

Una  volta maturata questa consapevolezza, l’utente che ci ha preferito  sarà più attento, presente e disposto ad un nuovo acquisto.

I social  network ci offrono dunque un’opportunità unica di metterci in contatto  e di raccontarci, creando relazione prima ancora che vendita e le  relazioni sono alla base di ogni rapporto interpersonale.

Pulsante per tornare all'inizio