Economie di libertà: si è svolta a Scanzano Jonico la tappa finale della Carovana antiracket e antiusura
Don Marcello Cozzi: ''C'è il tempo della semina ma poi ci deve essere anche il tempo della raccolta, cioè della forza delle persone di uscire allo scoperto. Ed è questo il vero motivo per cui abbiamo intrapreso questo viaggio''.
Una tappa finale che è anche una ripartenza: la carovana antiracket e antiusura che, grazie al progetto Economie di libertà in 4 mesi ha attraversato i territori lucani e calabresi protagonisti del progetto finanziato dal Programma Operativo Legalità- FESR/FSE 2014-2020, conclude l’edizione 2021 a Scanzano Jonico (Mt).
Lo ha fatto per dare continuità alla firma del primo protocollo d’intesa tra la Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo onlus (capofila del progetto) e la Prefettura di Matera, che proprio a Scanzano Jonico, nel mese di luglio, sottoscrissero un patto di collaborazione per la lotta al racket e all’estorsione.
”Una continuità che io onorerò- ha detto il nuovo Prefetto di Matera Sante Copponi- e sebbene io sia in Basilicata da pochissime settimane, sono qui per ascoltare e recepire le istanze del territorio. La Prefettura sarà al fianco di chi opera nella lotta di usura ed estorsione”.
L’incontro ha visto la partecipazione dell’attuale commissaria prefettizia per la gestione provvisoria del Comune di Scanzano Jonico (commissariato nuovamente dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del 2019 per questioni legate all’incandidabilità del sindaco eletto) Rosalia Ermelinda Camerini; della referente regionale di Libera Basilicata Marianna Tamburrino, che, davanti ad una platea composta da Forze dell’ordine, amministratori, associazioni e soprattutto cittadini, ha garantito una più concreta e costante presenza di Libera nel territorio.
”Prima di tutto- ha detto- voglio fare un mea culpa perché quando in un territorio avviene quello che negli ultimi anni e negli ultimi mesi è avvenuto a Scanzano Jonico occorre fare innanzitutto i conti con le proprie inadempienze e le proprie assenze, perché tutti siamo responsabili”.
Presente anche il coordinatore di UeCoop Basilicata Stefano Giammaria, che ha evidenziato come la collaborazione del mondo delle cooperative da lui rappresentato sia, in Calabria come in Basilicata, sempre più forte e concreta.
E a rappresentare la Calabria, a Scanzano Jonico è arrivato Giuseppe Borrello, referente dei presidi di legalità di Cetraro e di Limbadi (VV), in territori cruciali in cui i beni confiscati ai clan diventano fattive occasioni di crescita culturale ed economica per i territori.
La lotta al racket e all’usura e, in generale, alla criminalità organizzata è un obiettivo da perseguire facendo squadra. Osservando ma, soprattutto, trovando il coraggio di parlare. Tutti insieme. Ma le istituzioni devono, ovviamente, fare la loro parte e dare il buon esempio.
”Se i cittadini non recepiscono l’impegno collettivo delle Istituzioni e la disponibilità a difendere chi è in difficoltà, è chiaro che poi è difficile chiedere una assunzione di responsabilità ai cittadini stessi- ha detto, nel suo intervento, il Procuratore della Repubblica di Potenza Francesco Curcio, che poi ha lanciato un affondo (”da libero cittadino posso farlo” ha esordito) sulle Riforme in materia di Giustizia- Il vento che sta soffiando nel Paese non è bello.
La sensazione che ho è che ci si ingegni e si continui ad operare per fermare la mano che indica la luna e non per bloccare i fenomeni di cui noi ci occupiamo.
Vedo continui sforzi a livello politico per regimentare le attività investigative e vedo meno sforzi, se non a livello di chiacchierologia, sul fronte delle Riforme necessarie per assestare un duro colpo alla presenza mafiosa”.
”Noi concludiamo un pezzo del nostro percorso ma da domani dobbiamo agire nella quotidianità- ha detto don Marcello Cozzi, presidente della Fondazione Interesse Uomo- sperando di accompagnare sempre di più persone che chiedono di essere aiutate nella loro condizione di difficoltà.
Il resoconto è sicuramente positivo perché abbiamo incontrato tante persone e abbiamo trovato tanta disponibilità nelle Istituzioni, nelle Forze dell’Ordine e nelle associazioni ma, di questo, non avevo dubbi.
C’è il tempo della semina ma poi ci deve essere anche il tempo della raccolta, cioè della forza delle persone di uscire allo scoperto. Ed è questo il vero motivo per cui abbiamo intrapreso questo viaggio”.