Stop alla plastica monouso: basta piatti, bicchieri e posate. Le multe? Fino 25mila euro
Scatta la rivoluzione verde europea. Da venerdì 14 gennaio, infatti, entra ufficialmente in vigore la legge che vieta l’uso della plastica monouso, non biodegradabile e non compostabile.
L’Italia, come gli altri Paesi Ue, dà così attuazione alla direttiva antiplastica Sup, ovvero Single use plastic, il cui obiettivo è quello di mettere un freno all’inquinamento dovuto alla plastica: soprattutto in fiumi, laghi, mari e oceani.
Ecco quali sono le regole, i divieti, le agevolazioni e le multe.
SANZIONI PER CHI NON RISPETTA IL DIVIETO
Per i trasgressori sono previste multe salate. Chi continuerà a vendere gli articoli sopra citati potrà essere sanzionato con una multa che varia dai 2.500 a 25.000 euro e che potrà essere aumentata fino al doppio del massimo, in caso di immissione sul mercato di un quantitativo di prodotti del valore superiore al 10% del fatturato del trasgressore.
Quando ci mette l’ambiente a smaltire la plastica
L’ambiente ci mette davvero molto tempo a smaltire le quantità di plastica monouso che usiamo quotidianamente.
Un esempio? Un sacchetto di plastica gettato in mare impiega dai 10 ai 30 anni per degradarsi. In questo lasso di tempo rischia di essere davvero molto pericoloso per l’ecosistema marino. Una bottiglia di plastica, invece, può rimanere nell’ambiente tra i 100 e i 1000 anni provocando ancora più danni.
Una vita più green
Oltre a rispettare la nuova direttiva “Single use plastic“, le regole per una vita più ecosostenibile sono davvero semplici. In primis occorre non abbandonare rifiuti nell’ambiente, ma effettuare correttamente la raccolta differenziata in modo che tutto possa essere riciclato.
Si può, poi, utilizzare una stessa cosa più volte e propendere per oggetti costruiti in altro materiale piuttosto che in plastica. Al posto delle bottigliette si può optare per una borraccia, al posto di posate e stoviglie di plastica si possono scegliere quelle in ceramica e acciaio.