CRONACA

Scanzano Jonico diventi la nostra priorità. La priorità di tutti. In maniera costante e non ad intermittenza.

Un altro fatto gravissimo si è verificato a Scanzano Jonico sabato sera. Una rapina a mano armata (la seconda nel giro di pochi giorni, dopo quella in un supermercato lo scorso 31 dicembre) ha colpito una attività a conduzione familiare, una birreria artigianale nella quale, al momento dell’accaduto, si trovavano il titolare, la moglie e, addirittura, la loro figlia di appena 18 mesi.

Mancava poco alla chiusura del locale e Nicola e Giuditta stavano sistemando le ultime cose quando, intorno alle 23.30, un ragazzo con il volto semicoperto da mascherina e cappello, è entrato e, puntando la pistola contro Nicola lo ha intimato di dargli l’incasso.

Il tutto davanti ad una bambina piccola. Dopo aver sottratto i circa 400 euro che erano in cassa, il rapinatore si è allontanato.

Quello che è avvenuto è un fatto gravissimo. Prima di tutto esprimiamo la nostra solidarietà a Nicola e Giuditta e alla loro famiglia.

Ma quanto accaduto deve necessariamente alimentare una rinnovata e profonda riflessione su come Scanzano Jonico rappresenti un drammatico esempio di un gap tra due mondi opposti.

Una divisione netta tra chi sceglie di restare nella propria terra e, con fatica, costruire un futuro e costruirsi una famiglia; chi affronta le mille difficoltà amplificate da quasi due anni di restrizioni dovute alla pandemia; chi coraggiosamente non abbassa la testa.

Tra chi sceglie la normalità della legalità, insomma, e chi decide di stare dall’altra parte del bancone con una pistola in mano senza fermarsi nemmeno di fronte ad una bambina piccola e al terrore negli occhi dei suoi genitori.

Quanti episodi di questo genere dovremmo ancora raccontare prima che Scanzano Jonico diventi la nostra priorità? La priorità di tutti? In maniera costante e non ad intermittenza?

 

Coordinamento Libera Basilicata

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