Comuni, Petillo (Ugl):”Una buona occasione per il rafforzamento degli organici”
“I Comuni Italiani sono in seria difficoltà per il disbrigo quotidiano del carico lavoro correlato ai pochi dipendenti in organico.
Da anni, in effetti, tali Enti sono stati vincolati nel poter assumere nuovo personale. L’Ugl a tal proposito sensibilizza i Sindaci a tener in seria valutazione su quanto l’ANCI evidenzia in merito al piano assunzioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose”.
E’ quanto riferisce la Segretaria Nazionale dell’Ugl Autonomie, Ornella Petillo per la quale, “è molto importante il riferimento su quanto contiene la Legge n. 233/2021 di conversione del D.L. 152/2021 in disposizioni urgenti per l’attuazione al PNRR, dove per i Comuni è possibile orientarsi nella normativa per il rafforzamento degli organici.
Gli Enti interessati – prosegue Petillo – possono inserire nel quadro economico dei singoli interventi, di cui hanno la titolarità diretta, i costi del personale assunto.
Per l’Ugl, la legge introduce importanti deroghe per facilitare le assunzioni straordinarie come l’opportunità anche ai Comuni in condizione di deficitarietà strutturale, riequilibrio finanziario pluriennale e dissesto, previa verifica della COSFEL (Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali): il personale può essere reclutato anche mediante selezioni uniche effettuate tra più enti locali convenzionati per la formazione di elenchi di idonei all’assunzione nei ruoli degli stessi.
Per i piccoli Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, per gli anni dal 2022 al 2026, viene istituito un fondo di 30 milioni di euro annui per il concorso alla copertura dell’onere delle assunzioni a tempo determinato.
L’Ugl invita nel tenere in evidenza – conclude la Segretaria, Petillo – che entro il 31 gennaio a.c. i Comuni interessati dovrebbero comunicare al Dipartimento della funzione pubblica, le esigenze di personale connesse alla carenza delle professionalità strettamente necessarie all’attuazione dei predetti progetti il cui costo non è sostenibile a valere sulle risorse disponibili nel bilancio degli enti”.