Ucraina, Esplosioni a Kiev e combattimenti in corso a Mariupol. Mosca vieta l’ingresso di Boris Johnson in Russia
Esplosioni questa mattina a Kiev e a Mykolaiv
Nel suo ultimo video-discorso – ripreso dai media internazionali -, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato ancora una volta a chiedere più armi per Kiev e più sanzioni contro Mosca.
Intanto le sirene d’allarme antiaeree stanno risuonando in diverse città dell’Ucraina centrale, orientale e meridionale tra cui Dnipropetrovsk, Kryvyi Rih, Zaporizhzhia, Cherkasy, Donetsk, Odessa, Kharkiv, Poltava e Mykolaiv.
Le sirene hanno rsuonato anche a Kiev e a Leopoli.
Mosca ha vietato l’ingresso del premier britannico Boris Johnson in Russia: lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo.
SUL CAMPO – Esplosioni hanno scosso questa mattina la capitale ucraina Kiev: lo riporta sul Telegram il sindaco Vitali Klitschko.
Le esplosioni hanno colpito il distretto di Darnytskyi, alla periferia della città, ha aggiunto Klitschko precisando che non si conosce ancora il numero delle vittime.
Le unità missilistiche antiaeree dell’aeronautica militare e le forze della 93ma brigata meccanizzata separata Kholodny Yar hanno distrutto ieri sette obiettivi aerei russi, comunicano le forze armate dell’Ucraina citate dall’agenzia di stampa Ukrinform.
“La situazione a Mariupol è difficile e dura. I combattimenti sono in corso anche questa mattina“. Lo ha detto il portavoce del ministero della difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk aggiungendo che la città non è completamente in mano all’esercito russo.
Anche questa mattina Mykolaiv è stata bombardata ma non ci sarebbero state vittime. Nella città di Charkiv, nell’Est, i bombardamenti sono diventati più estesi in alcuni quartieri. Ieri, più di 50 civili sono stati feriti e nove persone sono rimaste uccise nella città.
La Russia sta schierando elicotteri d’attacco lungo il confine orientale con l’Ucraina e sta inviando altre truppe e pezzi di artiglieria nel territorio nemico per prepararsi al previsto assalto nell’est del Paese: lo scrive il New York Times, che cita anonimi funzionari ucraini e statunitensi.
Secondo analisti militari, riferisce ancora il giornale, potrebbero passare “settimane” prima che Mosca completi il consolidamento delle sue forze, ma quando tutto sarà pronto l’offensiva sarà “lunga e molto, molto sanguinosa”.
CORRIDOI UMANITARI – Nove corridoi umanitari sono stati concordati per oggi in Ucraina: lo ha annunciato la vice premier Iryna Vereshchuk, secondo quanto riporta il Guardian. I piani di evacuazione includono la città assediata di Mariupol, che si potrà lasciare con auto private, oltre a cinque città nell’est del Paese.
900 CIVILI GIUSTIZIATI – Sarebbero stati quasi tutti giustiziati a colpi di pistola i 900 civili trovati nella regione che circonda Kiev. Lo riferisce l’Associated Press che cita la polizia locale, riportata dal Guardian.
“La presenza di ferite d’arma da fuoco indica che molti sono stati semplicemente giustiziati”, hanno detto gli ufficiali di polizia.
Andriy Nebytov, il capo della polizia regionale di Kiev, ha spiegato che i corpi sono stati abbandonati nelle strade o hanno ricevuto sepolture sommarie. Secondo la polizia il 95% è morto per ferite d’arma da fuoco.
IL VIDEO MESSAGGIO – “Se qualcuno dice: ‘un anno o anni’, io rispondo: ‘puoi rendere la guerra molto più breve’. Più e prima avremo tutte le armi che abbiamo richiesto, più forte sarà la nostra posizione e prima arriverà la pace – afferma Zelensky -.
Quanto più e quanto prima avremo il sostegno finanziario che abbiamo richiesto, tanto prima ci sarà la pace. Prima il mondo democratico riconoscerà che l’embargo petrolifero contro la Russia e il blocco completo del suo settore bancario sono passi necessari verso la pace, prima la guerra finirà.
L’obiettivo principale è accelerare il ritorno alla pace”. Zelensky ha parlato di un ritorno alla “vita normale” in alcune parti dell’Ucraina. “Continua il ripristino della vita normale nelle aree e nei distretti in cui sono stati espulsi gli occupanti – racconta il presidente ucraino -.
La mole di lavoro è davvero enorme: 918 insediamenti di diversa scala, ma ugualmente importanti per noi, per l’Ucraina, sono già stati liberati. Eseguiamo lo sminamento. Ripristiniamo la fornitura di luce, acqua e gas. Ripristiniamo il lavoro di polizia, posta, autorità statale e locale.
Le sedi umanitarie hanno iniziato a lavorare sul territorio di 338 insediamenti liberati. Stiamo riprendendo la fornitura di cure mediche regolari e di emergenza e il lavoro delle istituzioni educative, dove è possibile. In totale, ad oggi le truppe russe hanno distrutto o danneggiato 1.018 istituti educativi in tutto il nostro Paese.
È iniziato il restauro di strade e ferrovie. In particolare, da domani verrà ripristinato il collegamento ferroviario con Chernihiv e Nizhyn. I treni circolano già tra le città della regione di Sumy”.
IL PREMIER A WASHINGTON – Il primo ministro ucraino Denys Shmyal sarà a Washington la prossima settimana con il ministro delle finanze Serhiy Marchenko e il governatore della banca centrale Kyrylo Shevchenko.
Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web, citando fonti informate. Shmyal, Marchenko e Shevchenko avranno incontri con funzionari dei paesi del G7 e altri e giovedì prenderanno parte a una tavola rotonda sul conflitto in Ucraina ospitata dalla Banca mondiale.
L’INTERVISTA DI ZELENSKY ALLA CNN – Sono tra 2.500 e 3.000 i soldati ucraini morti nella guerra contro la Russia. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista alla Cnn, aggiungendo che quelli feriti sono circa 10.000 ed è “difficile dire quanti sopravviveranno”. Quanto alle vittime civili “è più difficile” stabilire quante siano.
“È un grande dolore per me”, ha detto il presidente ucraino rispondendo a una domanda sui video strazianti che mostrano la devastazione del Paese e della popolazione innocente. “Da padre non riesco a guardarlo, perché se no dopo vorrei vendetta, vorrei uccidere”, ha detto.
“Ma devo guardarlo come presidente e devo fare mio meglio affinché questa guerra non sia infinita”, ha precisato Zelensky nell’intervista di cui ieri sono state trasmesse delle anticipazioni ma che andrà in onda in versione integrale domani mattina alle 9 ora locale (le 15 in Italia).
L’Italia ha riaperto l’ambasciata a Kiev.
IL SUPPORTO INTERNAZIONALE – La Germania da parte sua ha confermato l’intenzione di portare a 2 miliardi il budget per gli aiuti militari internazionali, la maggior parte dei quali sarà destinata proprio all’Ucraina.
Nelle prossime ore è prevista invece la consegna all’esercito di Kiev delle nuove armi Usa, nonostante Mosca abbia minacciato per questo “conseguenze imprevedibili”. Ma “la strategia” americana di supporto all’Ucraina non cambia, ha risposto il Dipartimento di Stato americano tramite il suo portavoce Ned Price.
ANSA